Il giorno 5 del mese di Ottobre 2005 si tiene a Roma la Conferenza dei Servizi presso il Ministero per approntare le linee guida al fine di realizzare l’asse stradale Pedemontana che attraverserà un SIN , Frattina, nel Comune di Castelvetro di Modena , per un tratto di 100 metri lineari, presenti a Roma tutti gli attori , Comune , Arpa , Provincia etcc. Alcuni mesi prima il Comune di Castelvetro , 30 Giugno 2005 , firma il contratto di convenzione con ARPA stabilendo il compenso e le regole per la caratterizzazione del sito.
La Convenzione tra ARPA e Comune firmata dalle parti nel 2005
Con le determine 197 e 443 del 25 Ottobre 2005 il Comune approva i compensi relativi alla caratterizzazione di ARPA e ribadisce le regole della convenzione con almeno 4 piezometri e l’Ispezione dell’intero sito. Come si nota molto bene , i Piezometri sono strumento indispensabile per avere una caratterizzazione del sito finalizzata alla esclusione di agenti inquinanti a scorrere in linea di falda , cardine quindi del segnale d’allarme per la salute umana , gli stessi dovevano essere ALMENO 4, logicamente la caratterizzazione ha una retribuzione anche in relazione al numero degli stessi, ma visto le dimensioni del sito , 150000 MC di terra , il loro numero e posizionamento avrebbe a nostro avviso ( ma siamo inesperti ) dovuto essere di almeno 6 , visto anche quello che andrà a scrivere ARPA nel 2015 sul sito catasto dei siti inquinati della Provincia di Modena , il maggiore è il sito Frattina , al quale erano destinati 14 miliardi delle vecchie lire, quindi il più preoccupante dal 2000, mai utilizzati . Accettiamo il fatto che ARPA anche se da contratto avrebbe dovuto ispezionare il sito, non si sia accorta delle tonnellate di amianto presenti sul letto del Torrente e incastrate nelle sponde, può sfuggire anche ad un occhio esperto come il loro, quindi non le facciamo una colpa ognuno può sbagliare, anche se era la preoccupazione maggiore della Conferenza dei Servizi di Roma del Ottobre 2005, riportata in 4 punti con le metodologie di analisi da effettuare ( forse lo sapevano a Roma ? ) Nel 2006 vengono invece posizionati non 4 ma solo 3 Piezometri , di cui uno non nella Frattina, ma nel campo di altra proprietà attiguo , che riteniamo abbia voluto essere forse il PIEZ di controllo. Un secondo PIEZ viene messo nel blocco B , ai margini del campo ( 5 metri ) in area definita poco o nulla inquinata, lo definisce con rottami frantumati Arpa stessa ,citando il reflusso delle acque in prossimità del torrente e quindi i primi 2 piez sono assoggettati a questa meccanica ). Il terzo PIEZ viene inserito dentro la Frattina, in area ROSSA , con concentrazioni anche di 150 gr di metalli pesanti per kg di terra , e comincia a fornire dati allarmanti dal 2006 al 2008, solo lui , con valori di Al, Pb, Mn, Fe, Zn, elevatissimi che a volte superano la soglia dei 200.000, fino ad arrivare a 150 gr di metalli per kg di terra. I lavori della realizzazione stradale comportano la distruzione del PIEZ 3 , e visto le preoccupazioni per il sito Frattina dal 1988 in avanti fornite dal Ministero , ASL , Regione , ci si sarebbe aspettato un reinserimento immediato e in zona non attigua allo scavo , non è così , viene reinserito a Dicembre 2013 ( a distanza di 5 anni ) , dopo un mese circa dai nostri primi accessi atti, e ce lo troviamo nel sentiero ex novo una mattina di Inverno 2013. Dato che dai due PIEZ , 1 e 2 , non si hanno dati di inquinamento , in quanto uno estraneo e il secondo in zona tranquilla , il terzo invece, praticamente l’unico , non fornisce dati per 5 anni , ma quando viene reinserito nel Dicembre 2013, è a pochi metri dalla zona di scavo della pedemontana . ARPA certifica dal 2005 in poi , in tutti i lavori inviati al Ministero, che non esiste la presenza di Amianto nel sito Frattina , nel 2014 ci accorgiamo che esistono sponde fatte di amianto , asportate con notevoli costi nel 2015. ARPA certifica alle Autorità che tra la sponda del torrente e la cava esiste una netta distinzione ,dalla cartografia , pari a circa 25-30 metri ( caratterizzazione del 2005), e che la cava con i rifiuti TOSSICO NOCIVI PERICOLOSI è separata fisicamente da una normale sponda di torrente fatta di fanghi spondali terrigeni mista a sassi.
Oggi è visibile a tutti che la cava è a diretto contatto con il fiume , rilasciando nel torrente tutti i rifiuti pericolosi, e sono ancora visibili lastre di amianto sul greto. Arpa certifica che se è stato rinvenuto amianto il suo inserimento è posteriore al 1994 ( rosso ), ma la stessa effettua caratterizzazione nel 2005 e avrebbe dovuto rilevarlo, in quanto gli scavi avvengono anche in zona contaminata , questo non avviene , ma nella cessione bonaria fatta al Comune di Castelvetro nel 2014, da parte della Proprietà, di 3800 mq ( la sponda per circa 30 mt, circa 38 ARE), il Comune scrive nel Rogito chiaramente che l’amianto che si presta ad asportare è stato deposto prima del 1984 ( anno di acquisto del terreno , smentendo Arpa ) Arpa certifica che il CUMULO lasciato in situ nel 2008- 2009 all’atto della realizzazione della Pedemontana per 6000Mc di fanghi pericolosi trattati a cielo aperto, non contiene Amianto in quanto i codici rifiuti del bando di gara della CUC dell’Unione Terre di Castelli, non prevedono questo, forniti su base caratterizzazione ARPA. Sono sufficienti tre piccoli scavi esplorativi della ditta INTEA, vincitrice dell’appalto, per trovare amianto in pezzi ovunque che costringono la sospensione dei lavori, la nuova aggiudicazione dei codici, la riformulazione della destinazione, e gli operatori stessi lavorare SCAFANDRATI
Arpa certifica al Ministero nel 2010 che il piazzale D1ca in area quasi completamente privata, ex Cemar , è stato bonificato correttamente . Nell’anno 2014 (4 anni dopo su nostra segnalazione) il piazzale risulta abusivo e viene inviata alla Procura e alla Regione l’atto dal Comune , ma non viene emessa l’ordinanza di pristino dal Comune , che viene emessa soltanto il 30 Ottobre del 2017 , 8 anni dopo , chiedendo il pristino del piazzale abusivo e il carotaggio del piazzale entro 90 gg dalla data di emissione ( 30 Ottobre 2017) che godeva della certificazione ARPA di avvenuta bonifica . Non si è pertanto a conoscenza del materiale utilizzato per la sua realizzazione, essendo abusivo ma certificato , in quanto sopraelevato sul ciglio stradale . Quindi saremmo al paradosso che ARPA dovrà carotare un piazzale da lei certificato (come da noi richiesto nel 2014 ) al Ministero nel 2010 , sorto abusivamente, senza neppure la distanza di rispetto dei 40 metri dalla strada, ma a ridosso della stessa, comunicato il tutto a fine lavori al Comune, Provincia , e Ministero da ARPA nel Luglio 2010 .
Forse qualche dubbio si profila…
I Consiglieri del M5s di Castelvetro di Modena