L’AMMINISTRAZIONE GIANO BI FRONTE
Sono passati 42 mesi circa da quando l’attuale Amministrazione di Castelvetro , rispose in aula consiliare in merito al regolamento comunale sulla combustione delle BIOMASSE , da creare ex novo , al fine di scongiurare altri comitati con raccolta firme e eventuali rischi di impianti insalubri nel territorio comunale ( caso Inalca e caso Cippato Settecani ). Da quel primo pronunciamento dell’allora capigruppo Federica Franchini del Partito Democratico sono passati oltre tre anni con un nulla di fatto , ecco un breve estratto di allora :
Consigliere Franchini Federica (Capogruppo Castelvetro Futuro Comune):
"Okay, vuole dire semplicemente che anche qualora non dovessero essere approvati dei piani di sviluppo aziendali, il Consiglio comunale e il Comune di Castelvetro di Modena si vogliono assumere la responsabilità di legiferare sulla materia in questione. Tutto qua."
Consigliere Franchini Federica (Capogruppo Castelvetro Futuro Comune):
"Buonasera a tutti, ai cittadini, ai Consiglieri comunali, alla Giunta, al Presidente e al Segretario. La mozione che il gruppo Castelvetro futuro comune presenta stasera nasce per il crescente interesse rispetto all'inquinamento determinato dall'uso energetico delle biomasse. Le nostre preoccupazioni nascono dall'impatto ambientale e sanitario derivante da queste. Per accettare la presenza di impianti a biomasse noi riteniamo ci sembra insufficiente un semplice riferimento all'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per il riutilizzo degli scarti provenienti dalla attività agricola e dall'allevamento di animali… ….Ecco perché con questa mozione il gruppo Castelvetro futuro comune chiede all'amministrazione tramite le norme tecniche di attuazione al Prg , di porre dei paletti precisi in merito alle biomasse, che tutelino il benessere dei cittadini, i nostri prodotti tipici locali e ovviamente l'ambiente castelvetrese. Per evitare così che le istituzioni corrano dietro ai privati che ne fanno richiesta… …Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta affinché propongano integrazione delle norme tecniche di attuazione del Prg, avente a oggetto la possibilità di installare, costruire, porre in funzione impianti di biomasse di origine vegetale e animale nell'ambito e al di fuori di piani di qualificazione e sviluppo aziendale, con la previsione delle cautele ritenute opportune per l'adeguata protezione dell'ambiente, del territorio, della salute dei cittadini e in relazione alle singole potenze degli impianti, della loro distanza dai centri abitati e dalle coltivazioni sensibili. I Consiglieri Campana Veronica, Daniela Moranda, Romeo Cuoghi, Cristina Mantovani e la sottoscritta. Stop." Ma anche
il neo Assessore all’Ambiente Ernesto Maria Amico, (sfilato come disse il Sindaco sui giornali , il Comitato ai Grillini ), si pronunciò in questo modo nella seduta del Consiglio: "Infatti, una variante normativa a livello comunale terrà conto di tutte le leggi che ci sono comprese le leggi 51 cioè. La legge 51 si parla di distanze, in metri da... da case, centri abitati, colture di pregio ? Non mi risulta. Invece a livello comunale noi indicheremo proprio le distanze, la potenza degli impianti etc.. Quindi non è che una cosa esclude l'altra. No, no, la legge 51 prevede che le amministrazioni comunali possano indicare le distanze, quindi si può. Lo dice la legge stessa. L'articolo non me lo ricordo ma è presente."
In questi 3 anni e oltre si sono susseguite le nostre interrogazioni ( tre ) cadute nel vuoto , al fine di comprendere la situazione di stallo di questo regolamento voluto da una parte della maggioranza proprio a mezzo della sua Capigruppo di allora , Federica Franchini , che voleva superare la famosa delibera 51 della RER ,la quale nel 2011 fissò dei paletti , e che noi chiedevamo fosse almeno questa rispettata nel territorio , ma l’Amministrazione nascente voleva andare oltre come ben si può leggere da questo estratto del verbale di allora ( verbali che questa amministrazione ha deciso di non trascrivere in seguito ad una “maggior trasparenza”, la famosa casa di vetro di non lontana memoria sic ), ed è andata talmente oltre che dopo 42 mesi non esiste nulla.
Ma andiamo a leggere invece cosa afferma
il Sindaco nella seduta di Novembre 2017 ( è la nostra trascrizione dell’audio ): "…il vero motore diciamo di una vita sempre migliore e' quello appunto di progredire , di andare avanti. Non si progredisce e non si va avanti se si ipotizza di tornare a vivere con 2 rape e una patata. Questo non e' francamente credibile e non e' francamente ammissibile. Quindi io penso che le attività di impresa vadano aiutate le attività di impresa che fanno ... che facessero anche questo tipo di attività quello di coogenerare , generare energia elettrica utilizzando sistemi particolari come si voleva fare all'Inalca hanno , sono degne di essere ascoltate , valutate , regolamentate e , se possibile , appunto ripeto dar loro la possibilità di impiantare questi nuovi sistemi che vanno sempre più specializzandosi e miglioreranno quindi non e' che dobbiamo mettere una norma che preveda in assoluto sul territorio di Castelvetro non si potrà mai più bruciare un ramo perché altrimenti inquiniamo un po' l'aria. E' perché ci sono anche dei sistemi che ad esempio le torri di desolforazione e quant'altro che abbattono fortemente il contenuto inquinante e le immissioni in atmosfera. Chiaro che tutto questo deve essere regolamentato ripeto nel rispetto della gerarchia delle fonti , nel rispetto delle fonti normative che sono la' non e' che ci dobbiamo inventare niente perché noi siamo un povero paesello e non abbiamo potesta' legislativa come invece ha la regione e come ha lo stato."
In primo luogo anche un profano comprende che il verbale del 2014 e il verbale del 2017 sembrano scritti da due Comuni diversi , ma andiamo per ordine .
Per cercare di fare il punto al fine di chiarire a chi legge , premettiamo che la tutela della tipicità del territorio e dei suoi prodotti, entra in conflitto con la combustione industriale di aziende insalubri di 1 categoria ( es Ceramiche , fonderie etcc ) , ma non solo per i prodotti , certamente prioritaria è la tutela della salute, sia per quello che viene inalato e mangiato. Logicamente non serve a nulla ribadire il concetto che siamo il territorio più inquinato ( pianura padana ) di Europa , che abbiamo 18 AIA sul nostro territorio di Castelvetro , che abbiamo il sito più inquinato della Provincia , che atomizziamo 300.000 ton di rifiuti ceramici ,che siamo senza Pedemontana , questo per non gettare fango sul Comune ( come afferma il Sindaco e coll.) ma è il dato reale di Castelvetro etc.
Tornando alla cogenerazione a rifiuti animali il Sindaco parla di normative da rispettare e di potestà legislativa assente (Povero paesello) da parte del Comune su norme regionali, in pratica quello che sostenevamo noi nel 2014 , ma se rileggete le proposte dell’Assessore di allora , era proprio il Comune che le ribadiva.
In pratica , anche ora, se una ditta vuole fare cogenerazione sui rifiuti animali di cat 1 ,è autorizzata a farlo se rispetta il quadro normativo vigente , e in particolare il regolamento 592/2014 UE che la obbliga a effettuare la post combustione dei fumi a 1100 gradi per 0,2 sec , ma visto che queste temperature si raggiungono solo con il metano , il costo elevatissimo della post combustione ha di fatto reso non economicamente sostenibile tale pratica. Ma non solo, associare alla creazione di una pasta grassa , dei ciccioli di cat 1, ( 80%)e in seguito un olio da rifiuti animali ( 20%) , ad un una tecnologia estremamente onerosa dal punto di vista energetico ( si parla del 300%) , per essere poi costretti ad incenerire con fonti fossili i fumi in uscita per abbattere le diossine ,rende ridicola tale procedura, ed è per questo motivo che molti imprenditori in Italia hanno dovuto fermare questa ipotesi energetica ,( vedi REPORT 2015) perché esistono semplicemente norme congiunte sia di carattere sanitario , 142/2011, 749/2011, 1069/2009, 592/2014 ,che di carattere ambientale 152/06 , 184, 184 bis , che rendono antieconomica tale prassi, oltre al suo impatto ambientale negativo nel territorio, etc.
Quindi al rendering in questo caso approvato dalla precedente amministrazione PD , Montanari e coll., i primi di Giugno del 2012 , potrebbe essere associata tranquillamente fin da subito, la cogenerazione da rifiuti animali, osservando le norme del settore , come il Sindaco afferma , quindi ad un post combustore e non ad una torre di desolforazione come da lui affermato. Altra cosa invece potrebbe essere la ricerca sfrenata dell’abbattimento dei costi dovuti alla POSTCOMBUSTIONE con tecnologie meno sicure ma più economiche, filtri a maniche , torri ,etcc , ma non potrebbe essere il nostro caso , visto quello che hanno affermato tre anni fa ,Sindaco e Assessore, pena le dimissioni.
Probabilmente il Sindaco non è a conoscenza , che la storia di impianti di cogenerazione spesso è costruita con dei crismi virtuali apparentemente in linea con le normative vigenti , ma che solo andando ad analizzare la VIA o l’AIA o l’AUA , rilasciata legalmente dalle strutture preposte ( vedi ILVA di Taranto) ci si accorge che spesso non esistono i crismi della approvazione quando purtroppo gli impianti sono già autorizzati e i danni inevitabili per decenni( Fonderie di Modena , Emiliana Rottami , ILVA Taranto , centrali a carbone , cogenerazione sulla plastica. Ricordare il caso iniziale delle “Biomasse , sottoprodotti, fonti rinnovabili”, che la DGSANCO , l’Università , e la Provincia stessa il 22 Maggio 2012 ,affermarono invece essere semplicemente rifiuti a Castelvetro , o il progetto a cippato di Settecani che prevedeva un utilizzo 10 volte superiore al fabbisogno di legno trinciato per le SERRE a pirolisi , dovrebbe aver fatto comprendere che il mondo imprenditoriale nel settore energetico delle fonti COGENERATIVE è spesso , ma non sempre, un mondo finalizzato ad un utile legato al GSE ,( i famosi incentivi ) ricordo persino la proposta in Regione Piemonte nel 2013 , di importare gli ALLIGATORI per farne grasso da bruciare, o che la stessa Regione Piemonte ha autorizzato da molti anni la cogenerazione a rifiuti animali di cat 1, nonostante le norme almeno fino al 4 Dicembre 2015 lo vietassero ( Circolare Ministeriale). La applicazione normativa della legge 51 , o l’istituzione di un regolamento come paventato dalla Amministrazione del PD ,( pena le dimissioni immediate del Sindaco e dell’Assessore come da loro affermato nel 2014 ,in caso di realizzazione di tale impianto ), era tesa semplicemente a fermare la SPECULAZIONE ENERGETICA nel campo della cogenerazione e della erezione di nuovi camini e a tutelare i prodotti agricoli , (parmiggiano) , e la salute dei cittadini ( coli e clostridi da Biogas, vedi scandalo Germania).
Apprezziamo il fatto che il Sindaco ha affermato di essere il responsabile di questa mancata realizzazione e che si assume la COLPA, a questo ormai ci siamo abituati ,non è una novità, ma pensiamo che con tutti i sacrifici fatti dai cittadini ,questo non sia sufficiente ,anche alla luce delle singolari affermazioni che le INDUSTRIE sono IMPORTANTI , che non si può vivere con due RAPE e UNA PATATA , come se quei 6000 firmatari fossero tutti ingenui cittadini sprovveduti ed idealisti in attesa DEL SULTANO DEL GUERRO .
Concludendo, le assunzioni di responsabilità anche se non ci sono le norme superiori, non sono state realizzate , le distanze citate dall’Assessore non ci sono , della variante al PRG neppure l’ombra , dei paletti fino ad ora nulla , il regolamento ancora non si è visto ma la speranza è l’ultima a morire, ASPETTIAMO GLI ULTIMI 16 MESI
… certo che rimane una GRAN FIGURA DI …
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