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Le scimmie di Castelvetro


I lati oscuri di Castelvetro pensavamo di averli illuminati tutti in questi anni, dal Maldello alla Pedemontana , dai Trulli a via Migliorara , dalla Frattina al lotto fantasma di S Eusebio , ma mai ci saremmo aspettati di trovare ……. le scimmie a Castelvetro.


C.I.T.E.S:

La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, dall'inglese Convention on International Trade of Endangered Species, è una convenzione internazionale firmata a Washington nel 1973. Ha lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione. Riguarda il commercio di esemplari vivi o morti, o solo parti di organismi o prodotti da essi derivati, mirando a impedire lo sfruttamento commerciale delle specie in pericolo (prima causa di estinzione, seguita dalla distruzione dell'habitat). La CITES è parte delle attività ONU per l'ambiente (UNEP) e la sua attuazione è a carico dei singoli Stati partecipanti. Attualmente, hanno aderito alla convenzione tutti i membri dell'ONU, ad eccezione di Andorra, Corea del Nord, Haiti, Kiribati, Micronesia, Isole Marshall, Nauru, Sudan del Sud, Timor Est, Tonga, Turkmenistan e Tuvalu. Il numero totale degli Stati aderenti è 182; l'ultimo è stato il Tagikistan, che ha firmato il trattato nel gennaio del 2016.


La presenza di cercopitechi nel LAGO PARCO ZOO srl di Castelvetro , in via Lunga 56 è in netta CONTRADDIZIONE con le NORME IN MATERIA , in quanto la normativa internazionale dal 1996 ne vieta la ESPOSIZIONE , COMMERCIALIZZAZIONE, DETENZIONE ,se non previa autorizzazione della Commissione ministeriale , in stretto rapporto con la Prefettura competente, essendo destinati a strutture protette registrate , avendo messo per fortuna la parola fine, allo sfruttamento degli animali per fini commerciali ( vedi Circhi con animali itineranti , Zoo finalizzati alla vendita dei biglietti , commercio illegale di animali esotici , con spesso aspetti di malavita legati al loro commercio .


L'Unione Europea con il Regolamento del consiglio (CE) n. 338 del 1997 ed i successivi Regolamenti applicativi della Commissione ha voluto rendere esecutiva in maniera più rigorosa e uniforme in tutti gli Stati membri i dettami della CITES per la conservazione di un maggior numero di specie rispetto a quelle elencate nelle tre Appendici. Sono infatti oltre 36.000 le specie inserite negli Allegati A, B, C e D del regolamento comunitario.

Dal DM 3 Ottobre 1996 e reg 1320/2014 UE:

Allegato A Elenco delle specie per le quali è proibita la detenzione di esemplari vivi In tale allegato sono riportati, in ordine sistematico, tutti gli individui appartenenti alla classe dei rettili e dei mammiferi rientranti nell'ambito di applicazione dell'art. 1 del decreto in oggetto……………………. Ad esso appartengono:…………………….. Elenco specie Allegato A Classe MAMMALIA Ordine MARSUPIALIA Famiglia Dasyuridae…………….. Famiglia Callitrichidae tutti i generi tutte le specie Scimmie orso Famiglia Cebidae tutti i generi tutte le specie Scimmie del Nuovo Mondo Famiglia Cercopithecidae tutti i generi tutte le specie Scimmie del Vecchio Mondo Famiglia Hylobatidae tutti i generi tutte le specie……


E' vietato importare, (ri)esportare, trasportare, vendere, esporre e detenere gli esemplari tutelati dalla CITES che siano sprovvisti di specifici permessi. Specifiche sanzioni, anche di carattere penale, sono previste dalla legislazione nazionale in caso di violazioni della Convenzione e dei Regolamenti Comunitari.

  1. E’ vietata la detenzione privata e l’acquisto di animali pericolosi di cui al D.M. 19 aprile 1996 e D.L. 159/03. Possono detenere e scambiare animali pericolosi soltanto: a) giardini zoologici, aree protette, parchi nazionali, acquari e delfinari, dichiarati idonei dalla commissione scientifica di cui all'articolo 4, comma 2, sulla base dei criteri generali fissati previamente dalla commissione stessa;

  2. Circhi e mostre faunistiche permanenti o viaggianti, dichiarati idonei dalle autorità competenti in materia di salute e incolumità pubblica sulla base dei criteri generali fissati previamente dalla commissione stessa” (art. 6, L. 150/92 s.m.i.). Possono essere detenuti da soggetti privati soltanto gli animali pericolosi detenuti e denunciati alle locali Prefetture entro il 30 giugno del 1996. Oggi, pertanto, non è più possibile, per un soggetto privato, acquistare e denunciare la detenzione di animali pericolosi alla locale Prefettura, per richiederne autorizzazione, successivamente alla suddetta data.

Abbiamo anche appreso che la dicitura ZOO che compare sul SITO ISTITUZIONALE del Comune di Castelvetro è puramente commerciale non essendoci ZOO sul nostro territorio, e lo stesso Comune pubblicizza ( inconsapevolmente …..!!!) la presenza di scimmie come se non esistesse il CITES e la loro protezione, e fornendo ai cittadini una immagine distorta del ruolo della Amministrazione .


Il Comune Risponde:

La mappa presente sul sito web Visit Castelvetro ha scopo pubblicitario/informativo, non è pertanto rilevante ai fini della legittimità dell’attività svolta e autorizzata


Il Comune di Castelvetro afferma che la pubblicizzazione del Parco Lago Zoo di Castelvetro è puramente informativa, ed affermiamo noi, commerciale, in quanto sono presenti i costi relativi ad ingresso , parcheggio , legna , carbonella etc…, quindi questo non ha certamente rilevanza educativa didattica , oltre a pubblicizzare la presenza di scimmie .

Ma sorge un dubbio legittimo , è possibile ai giorni nostri utilizzare un suffisso improprio che riguarda la presenza di animali di cui 4 in CITES pericolosi ( PER 10 ANNI ), senza averne la capacità giuridica in quanto il suffisso ZOO può essere assegnato esclusivamente con autorizzazione di commissione competente Prefettizia e Ministeriale .

La dissociazione che il Comune afferma esistere, utilizzo commerciale della parola ZOO improprio , indipendentemente dalla reale attività svolta, appare inappropriata o forse illegittima. Il Comune in sostanza conferma che l’utilizzo della parola ZOO aveva esclusivamente un fine commerciale , ( informativo /pubblicitario ) ma rientra tra i suoi compiti pubblicizzare uno ZOO senza essere tale ?


Ora che l’Onorevole Bernini Paolo ha sollevato la questione presso gli organi competenti , ed è stata aperta una indagine dalla Procura , emerge con impressionante superficialità la gestione di questi animali ,soprattutto nei tempi attuali , quando esistono da tempo parchi attrezzati autorizzati dalle Autorità Competenti , anche vicino a noi , ( Bologna ) nei quali i cercopitechi non sono tenuti come , “ornamento” al parco , mi spiego meglio.


Il Comune di Castelvetro risponde all’accesso atti del M5s con alcune frasi da brivido:

Il parco nel suo intero rappresenta pertinenza dell’esercizio pubblico, gli animali ne rappresentano ornamento , di qui la definizione di allevamento amatoriale/ornamentale.


A parte il fatto che quello che viene definito Parco altro non è che un Parco Agricolo ,in quanto non è catalogato come G nel PRG , Parco attrezzato , ma come ZONA di Rimboschimento e terreno agricolo dallo stesso Comune, in particolare:


“La stessa Amministrazione evidenzia come la struttura denominata IL LAGO SRL sia collocata in una zona classificata dal PRG di Castelvetro di Modena come zona agricola di particolare interesse paesaggistico (UP1 Art.72 oppure OP2 Art.73) o come ZONA BOSCATA E/O DESTINATA AL RIMBOSCHIMENTO (Art. 46)”.

La concezione di ATTORNIARE ad un bacino limitato di acqua , il laghetto per la pesca di vecchia memoria, degli animali come “ORNAMENTO al PARCO” ,esula certamente dalla concezione che ogni cittadino ha degli animali, soprattutto nei tempi attuali , ma vederlo scritto dal Comune in un atto ufficiale lascia esterrefatti.


L’accesso atti prodotto dall’Onorevole Bernini ha fatto comprendere che il Servizio Veterinario ha catalogato il sito come:


…..la struttura è censita e registrata presso la competente Azienda Sanitaria Locale come allevamento a carattere amatoriale/ornamentale al quale è stato assegnato il codice di allevamento 008MO228, ed è dotato di un registro di carico e scarico animali e del registro dei trattamenti farmacologici - atti non depositati presso questo Ente;


Logicamente “l’allevamento” è stato seguito al pari di qualsiasi altro allevamento ,dai servizi veterinari , ai quali il Comune rimanda per le responsabilità, in quanto afferma non era di sua competenza conoscere se gli animali erano detenuti illegalmente , come afferma dalla risposta .


Ma il Comune risponde ancora:


Il comune è al corrente della presenza di animali all’interno del parco attraverso le comunicazioni di verifica periodica del servizio veterinario, il quale ne ha sempre attestato la corretta detenzione. Il comune non ha competenza per il rilascio delle autorizzazioni alla detenzione di animali tutelati e/o pericolosi, iscritti negli elenchi CITES , che sono di competenza della Prefettura


Ma il Comune non si ferma a questo e giustifica l’operato della Amministrazione in quanto nel Parco Lago Zoo si sono svolte attività didattiche ricreative .


..ai sensi della deliberazione Consiliare n. 65/2005, il tipo di attività svolta e le tipologie delle costruzioni nell'area sono state ammesse, in quanto riconducibili a "parco agricolo" per lo svolgimento di attività ricreative didattiche e legate al tempo libero , ed hanno ottenuto i necessari pareri di ARPA e AUSL;


La responsabilità il Comune la intravede solo nel Servizio Veterinario e nella Prefettura , i quali non avrebbero comunicato la impossibilità a detenere tali animali al Comune stesso , quindi il Comune assolve il proprio operato in merito , e demanda alla ASL competente negli anni , la responsabilità di questa inosservanza.

Ora viene da chiedersi quale informazione didattica offriamo a dei bambini di una scuola ( non abbiamo trovato sul sito della RER il Lago Srl Parco Zoo iscritto alle Fattorie didattiche o a PERCORSI DIDATTICI, ma non possiamo pensare che il Comune abbia dato risposte non veritiere ) se li portiamo a vedere cercopitechi messi in una gabbia con le code mozze dal cannibalismo ,di cui è vietata la esposizione dal 1996, in quanto specie protette, oltre agli eventuali rischi per la salute pubblica, in quanto le norme sanitarie così li identificano ( pericolosi ) . Ma non solo, negli anni questi animali si sono riprodotti ,ed hanno perennemente vissuto in gabbia, non pare che questo sia un principio didattico da divulgare. Lungi da noi pensare le reali motivazioni che hanno portato alla detenzione di Cercopitechi a Castelvetro violando il CITES , ( ora sono sotto sequestro , come affermato dai Carabinieri in attesa di essere portate finalmente in un luogo adatto alla loro tutela e benessere ) .


La Prefettura, all’Onorevole Bernini risponde in questo modo :

Quindi per la Prefettura i Cercopitechi esposti e detenuti a Castelvetro in questi anni non esistono, questo è il rebus che la Procura dovrà dipanare, ma cosa più importante di tutto è che questi poveri animali possano trovare ampi spazi nei quali poter vivere serenamente, dimenticando se possibile, la parte di vita fino ad ora vissuta in gabbia, dopo essere nati in gabbia , e che tutto questo nostro girovagare tra uffici e documenti, possa portare finalmente ad applicare la legge, che vede queste specie essere rispettate pienamente come individui, e non come ORNAMENTO ad un laghetto da pesca in terreno AGRICOLO che il Comune chiama impropriamente PARCO omettendo volutamente la parola AGRICOLO, inserite in un progetto DIDATTICO EDUCATIVO del COMUNE di CASTELVETRO di cui non abbiamo traccia ad oggi , dato che da come afferma il Comune esistono i pareri espressi positivamente anche di ARPA e ASL.

Appare di difficile comprensione il parere positivo degli Enti autorizzativi con la presenza di animali pericolosi per la salute pubblica in CITES di cui è vietata la esposizione inseriti in un PROGETTO DIDATTICO .

Certamente il Lago finalmente , non sarà più chiamato commercialmente Zoo, in quanto non autorizzato, e il PERCORSO DIDATTICO EDUCATIVO dovrà essere redatto nei minimi dettagli dagli enti competenti , se esiste , non certamente dalla Proprietà, quindi Assessorato, Scuole , Sanità, seguendo i crismi delle FATTORIE DIDATTICHE REGIONALI.

Negli ultimi anni in molti luoghi si sono costruiti dei percorsi didattici con animali, al fine di educare spesso bambini con deficit alla PET TERAPY , alla riappropriazione motoria con i CAVALLI , CANI , ASINI , o semplicemente con il fine di riavvicinare i bambini al mondo animale , una semplice gallina , ormai di pertinenza dei media televisivi esclusivamente , questi sono solo alcuni esempi , ma noi non abbiamo fino ad ora trovato il PERCORSO DIDATTICO del lago srl., scritto dal Comune di Castelvetro, o dall’Unione Terre di Castelli , e applicato su soggetti a scopo didattico, tra l’altro con la presenza di specie pericolose in CITES, questo appare singolare , abbiamo invece visto sul sito del Comune la pubblicizzazione del LAGO PARCO ZOO, ( utilizzando, inspiegabilmente, il Comune le parole IMPROPRIE ZOO , SCIMMIE , PARCO) e specificando quanto costa parcheggiare per 8 ore o cosa costano 10 kg di legna, o il costo per fare il barbecue , ma nessun riferimento ad un PERCORSO DIDATTICO EDUCATIVO.

Ma pensiamo sinceramente che le sorprese non saranno certamente finite.

http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/articolo?urn=er:assemblealegislativa:legge:2009;4&dl_t=text/xml&dl_a=y&dl_id=10&pr=idx,0;artic,0;articparziale,1&anc=tit2

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