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Rifiuti : ma chi comanda in Regione Emilia Romagna?


PARTE PRIMA : LA DELEGA

Alla luce dei primi dati O.R.So pervenuti, del 2017 ma riferiti all’anno 2016 , sorgono infiniti interrogativi, in merito alla governance della nostra Regione , che ormai appare sempre più una zona rossa, di difficile interpretazione, quasi come la cartina che di noi Emiliani ha fatto la UE sull’inquinamento, con quel rossore a volte , anche di una velata vergogna .

Per primo occorre rispondere al perché di quel DGR del 1 Agosto, 1238, e quale senso ha avuto eliminare le voci di costo dal DATABASE O.R.so , perché una Regione che ha l’obbligo morale ed etico, oltre che legale , di adottare la massima trasparenza , sancito come CARDINE della legge europea , soprattutto in una materia come quella dei rifiuti, nella quale le forze dell’ordine ormai sono impegnate su tutti i fronti , decide di spostare le voci dei costi in una norma del 2012 , la 754, e pochi mesi prima con una dgr 668 trasferisce il potere dei dati e della loro conoscenza ad ATERSIR , che un suo Funzionario identifica pochi mesi fa e chiarisce benissimo : .. Noi ATERSIR non siamo la Regione ma siamo una Agenzia di COMUNI.

Questa precisazione risulta essere fondamentale perché spesso erroneamente si è parlato di ATERSIR come della REGIONE , in effetti è vero, anche se la sede è in Regione, il logo campeggia sul sito della Regione , ATERSIR è solo una Agenzia , diciamo di controllo , in merito al raccordo tra i vari attori del sistema contorto da Azzeccagarbugli di rifiuti della Regione, ( Comuni , Gestore , Arpa ,Regione etc ) , ma il sistema come referente ha i Comuni e la Regione, quindi è di matrice politica istituzionale.

Invece di inserire i dati mancanti da 7 anni delle voci ristorno ANCI CONAI , al fine di rendere edotto il pubblico della reale capacità SEPARATORIA e PREMIANTE nella RD , lascia inalterata la parte , 35 pagine vuote da 7 anni , ma sbianca anche quelle tre pagine dei costi relativi che dal 2009 e fino al 1 Agosto 2016 erano presenti , rendendo di fatto il Db Orso un elenco solo di materie ,destinazioni o meno fittizie ,e alcuni totali .

Certamente questo dgr che possiamo definire cautelativo , per non dire di peggio , non può essere stato partorito da una esigenza a tutela del rispetto della legge e dei cittadini , mi spiego , compito della Regione è quello della efficienza ma soprattutto della TRASPARENZA , e non si spiega questa scelta , che pare sempre più una scelta di un Amministratore delegato piuttosto che di un Assessore Regionale , di alzare un muro al fine di impedire la trasparenza , sarebbe una grave violazione del diritto se così fosse , e getterebbe un ombra opaca su tutto il sistema rifiuti, ma speriamo che così non sia stato . Riguardo l’efficienza invece possiamo stendere un velo pietoso , avendo DELEGATO ad 8 inceneritori in Regione di risolvere il problema rifiuti, in quanto non siamo in grado di applicare l’art 179 della 152/06 , o il 213 ,VUOTO A RENDERE , DIMINUENDO la loro quantità, prima voce la PREVENZIONE , ultima lo SMALTIMENTO, come è ben visibile dal REPORT ISPRA sottostante, ed avendo riempito il vuoto lasciato dalla crisi con il RIFIUTO INDUSTRIALE ( ASSIMILATO ) dal 2009 , spesso illegalmente ed in violazione dei regolamenti comunali ed Europei ( vedi recente Sentenza di Cassazione ) .



Ton di rifiuti ab anno  ( nel 2016 siamo a 665ton abanno )

Di certo il correre ai ripari formalizzando la DELEGA dopo 7 anni , non è certamente un’ottima figura per chi governa la REGIONE , la delega in un settore come quello dei rifiuti è un atto di grande rilevanza, in quanto i rifiuti come tali possono essere anche SPECIALI e SPECIALI PERICOLOSI, e determinati atti formali in questo settore hanno rilevanza CAUTELATIVA , soprattutto per gli attori del sistema , l’assenza per paradosso , fa gravare non sul GESTORE, ma sul DELEGANTE, il PUBBLICO in SOSTANZA , la responsabilità primaria di eventuali danni o omissioni .

Certamente aspettare 7 anni prima di formalizzare una delega appare incomprensibile., anche e soprattutto alla luce di un accordo ANCI CONAI che tale formalizzazione della DELEGA prevede, pena la NULLITÀ degli atti in un suo chiarissimo capitolo ( 6 ).

Accordo anci conai 2014-2019

CAPITOLO 6 – LE PARTI, per l’attuazione del presente accordo, stabiliscono altresì la seguente regolamentazione GESTIONE DELLE CONVENZIONI Il Soggetto che governa l’ambito ottimale indicato dalle Regioni, se istituito ed operativo, ovvero i Comuni, in forma singola o associata, stipulano direttamente le Convenzioni con i Consorzi di filiera o ne delegano la stipula, con specifico atto, al soggetto incaricato dello svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti. La delega dovrà essere redatta, a pena di nullità, in conformità all’allegato che costituisce parte integrante e sostanziale del presente Accordo e dovrà essere comunicata, a cura del delegante, al/ai Consorzio/i di filiera di volta in volta interessato/i a mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata (PEC).

dal dgr 1238 del 1 Agosto 2016

Il compilatore Comune (o per esso il gestore del servizio di raccolta, previa delega formale da parte del Comune, da inviare ”per conoscenza” anche alla Sezione Regionale Catasto Rifiuti)…


A questo punto sorgerebbe anche un dubbio , ma se l’accordo prevede la nullità , la Regione , che ha un dovere cardine di osservatore e programmatore degli ATTORI , dei loro RUOLI e competenze , al fine di tutelare i cittadini e la loro salute oltre la economicità del servizio , può esercitare il suo potere di controllo e verifica dagli anni 2009 -2016 sul rapporto COMUNI –ATERSIR .- GESTORE senza delega ?.

In sintesi , l’assenza di una DELEGA che ANCI prevedeva FORMALE fin dal 2009 , e la REGIONE formalizza solo dal 2016 con il DGR 1238 , era compatibile con lo svolgimento del servizio di raccolta e smaltimento.

Tutto questo DGR è stato partorito solo a un mese di distanza dal PPGR , il piano pluriennale regionale dei rifiuti in RER , fatto di migliaia di pagine, ma che non toccava minimamente l’ossatura e l’impalcatura del sistema di rapporti con gli attori , la definizione dei compiti e dei loro ruoli, in sintesi possiamo affermare paradossalmente che è più importante forse questo DGR di poche pagine che tutto il PIANO.

I Comuni , forse con un certo grado di incoscienza, si sono fidati di un SISTEMA RIFIUTI , ma certamente il DOMINUS nelle responsabilità ruota attorno alla REGIONE ER, incapace di gestire se non delegando ad una Agenzia di Comuni , ATERSIR, le competenze che poi di fatto sono gestite da una forza politica , e qui probabilmente appare con forza, a mio modesto avviso , il grave errore fatto , gestire politicamente un settore che ha come cardine quattro parole EFFICIENZA ECONOMICITA’ TRASPARENZA EFFICACIA, ripetute ovunque , partorite dal Decreto Ronchi e successivamente dalla 152/06 e riprese dai vari accordi , ed incompatibili stante il livello politico attuale , con la attivazione di un sistema rifiuti che vada al rispetto di quegli obiettivi di tipo anglosassone .

La nostra politica attuale non può certamente gestire queste 4 parole , da qui la crisi del SISTEMA RIFIUTI in REGIONE e la parola trasparenza eliminata dalla presentazione ATERSIR sul sito , con una immagine che ne emerge impietosa dai dati di Legambiente e di ISPRA , che fotografano la gestione politica del settore in RER, cercando di tenere insieme fino all’ ultimo degli attori che non potevano convivere insieme , Comune, Regione, Privati s.p.a. , Agenzia diciamo ibrida, in una serie di accordi e delibere regionali , di agenzia, comunali ,etc , con il solo fine di mantenere vivo il mostro creato , al di là della efficienza e della trasparenza , ne è la prova quel DGR del 1 Agosto , che corre ai ripari ,ma che invece di essere la svolta trasparente diventa ancora di più lo strumento della gestione politica dei rifiuti, blindando il sistema, ergendo barricate e nascondendo la polvere sotto il tappeto, consci del fatto che ormai non può durare ancora per molto .


Castelvetro5stelle



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