Dati ARPA 2015 ---------------------------------------------------------------------------------------------------- Totale rifiuti Modena 440.802 ton Totale rifiuti RID 175513 ton Totale RID all’INCENERITORE 116. 021 ton Rd Modena 265.232 ton %rd tot Modena ( ATO RER ) 58%
% rd imposta di legge dal 2012, 65% , art 205 dlgs 152/06 - (Siamo 7 punti sotto la media imposta al 2012)
Totale per INCENERITORE 116.021 ton da tabella ARPA
Totale a smaltimento in altro modo 59 .492 ton
Tot . SMALTITI 175 .513 ton ( dato arpa )
Appare evidente nel grafico sopra che SFALCI e POTATURE sono la parte preponderante , 40% , l’applicazione del collegato 41 di Agosto 2016 che li esclude dai RIFIUTI comporta un crollo della RD a valori degli anni 1998, se poi a questi valori andiamo ad analizzare le percentuali reali di RICICLAGGIO su materie come PLASTICA , LEGNO , CARTA , i valori si assottigliano talmente che la ECONIMICITA’ e la EFFICIENZA , pilastri cardine della 152/06 sembrano vacillare fortemente insieme al tanto decantato CONTRIBUTO CONAI.
Notare che Parma non inserisce gli ASSIMILATI nel computo della RD , quindi non miscela volutamente un dato industriale ad un dato Urbano ,in quanto la miscelazione dei dati falsa la raccolta totale di RD , se si esce dai limiti imposti per legge, STANDARD 2017 RER , e dal senso che il legislatore ha voluto dare alla normativa.
Rd RICICLATA : 134.292 ton TOT 261.320 ton RD
SMALTIMENTO : 127.028 ton
* MATERIA (es 23661: 261320) : TOTALE RD = %su RD/tot. ** RICICLATA ( es 3906 ) : TOTALE ton RD( 261320) = % SU RD / RICICL
116.021 ton RID inceneritore dato ARPAE 127.028 ton percentuale di RD che esce dal riciclaggio 59.492 ton a smaltimento ( dato ARPAe ) in altro modo
Totale di 302.541 ton NON RECUPERATE e quindi smaltite su 440.802 iniziali
Tot . 182.717 ton capienza massima inceneritore di Modena
Conclusioni
Possiamo parlare di micro raccolta e di maxi raccolta, la micro raccolta del RSU per quanto riguarda plastica , carta e cartone viene vanificata da una percentuale di riciclaggio minima , da un inserimento degli assimilati in ragione anche del 36% , ma abbiamo Comuni che danno dei dati anche al 50% , quindi viene miscelato il dato INDUSTRIALE al CITTADINO, con risultati di RECUPERO pessimi che vanificano i 4 punti dell’accordo ANCI CONAI di filiera . Per il vetro ora a Modena pare funzionare meglio , non si sa il tasso di riciclaggio vero , ma per decenni si sono visti crescere i cumoli di vetro con una rd VERA del vetro al 10% o forse inferiore , fino al 2013 ( dichiarato 3600 t al consorzio di recupero su 24000 , pare quindi essere sempre stato smaltito in discarica o altro ). Ne emerge un quadro desolante che se andassimo a sommare SFALCI e POTATURE con l’UMIDO , ( 61075 + 38865= 99940 t ) saremmo al 56,9% della RD totale , quindi non resta che sperare nella appropriazione comunale del compostaggio di prossimità e nel collegato ambiente del 2016 che vede lentamente escludere queste due voci dai rifiuti ,che mascherano tutti i dati finali , portando miseramente i valori 20 - 30 punti sotto la media dell’art 205 della 152/06 che prevedeva il 65% minimo al 2012 di RD. Appare evidente dall’altra parte che se la Rd è a valori sotto le soglie della 152/06 ,l’INCENERITORE invece riceve tutto il materiale necessario alla sua combustione , di 180.000 ton /anno , in quanto una grande fetta della RD ,plastica in primis ,che viene riconosciuta anche come contributo energetico , probabilmente per il 90 % viene incenerita. Ma non solo , la carta che è la terza voce con quasi 60.000 ton ha al suo interno il 36% di assimilati che il cittadino non vede ,e neppure il Comune, in quanto il dialogo è tra impresa e azienda di recupero, se non in una bolla , il MUD , che viene spedita al comune di residenza da chi ha ricevuto il materiale ,ma conteggiata nel calcolo globale , e dai dati di soli 2 Comuni il regolamento comunale in materia del max 12 ton , pare non essere rispettato. Quindi le microraccolte , raee , oli, pile, etc forse sono le uniche categorie che hanno in questa filiera una ragione di essere , e rispettano pienamente i dettati sottoscritti, mentre la parte che maggiormente investe il cittadino nel suo quotidiano di separatore , plastica, carta , lattine , vetro , se non per quest’ultima voce , hanno tassi di riciclaggio ( ma siamo all’oscuro del quantitativo reale trasformato per Comune e Provincia e della tipologia ) talmente minimi che inficiano tutti i 4 cardini della normativa e dell’accordo , efficienza , efficacia , economicità ,trasparenza, escluso il VETRO che come unica materia può arrivare al 75% di RECUPERO. Diverso invece il peso degli sfalci e potature che da soli reggono oltre il 40% di tutta la Rd , rendendo discutibile tutto il sistema creato . Quindi da un lato un inceneritore che ha “cibo” in abbondanza , arrivando tranquillamente alle 180000 ton /anno max consentito , dall’altro una Rd che si regge su materie che fanno parte di una minoranza di cittadini ,sfalci e potature , e che non possiamo catalogare ancora per molto RIFIUTI escludendoli quindi dalla RD , vedi collegato ambiente 2016. In questo contesto il RISTORNO CONAI appare nella sua interezza un ristorno effimero , in quanto sono minime le quantità di materie prime recuperate da un computo totale iniziale, e forse questo spiega il grande divario tra le voci dichiarate dei Consorzi di ristorno e il reale ristorno scomputato dal delegato. In questo sistema certamente il cittadino si carica del costo di smaltimento dell’imballaggio a monte , paga il servizio a valle con la TARI , e se il prodotto invece del recupero viene destinato all’inceneritore paga un costo oscillante a ton smaltita come GSE, quindi paga tre volte. Appare evidente anche se qualche numero potrà essere messo in discussione nel presente lavoro , forse per difetto , il sistema fino ad ora creato non ha nessun presupposto scientifico perché continui ad operare , se non con sistemi di raccolta diversi, e diversificando gli operatori ATTI al RECUPERO e gli operatori ATTI allo SMALTIMENTO , sia per quanto riguarda il PRODOTTO RECUPERATO che la reale volontà di andare alla chiusura della linea di INCENERIMENTO.
Castelvetro5stelle