Era Settembre del 2011 , un articolo sul comparto Flaviker capeggiava nei giornali modenesi , Bye Bye Flaviker , al suo posto un parco Fluviale di 7 ettari , quel mostro incastrato tra le prime colline di Castelvetro , scelta scellerata dell’Italia del boom ceramico , ormai in disuso , a ridosso del Nizzola , torrente dolce collinare ,pieno di vegetazione che cambiava colore dal blu al viola, in maniera innaturale e non certo per il riflesso del sole. La natura ritorna natura , con una scelta che appariva oculata ed andare nella direzione giusta , tanto che i 63 alloggi da creare sull’ex comparto Flaviker a 150 metri dal torrente non parevano destare allarmismi, in quanto i 7 ettari da convenzione venivano donati al Comune, vantaggio pubblico , e tutto il comparto Flaviker era PRODROMICO alla realizzazione dei 305 alloggi distribuiti tra Solignano, diviso in A e B , Cà di Sola, e la stessa ex zona Flaviker, quindi senza la bonifica completa e la cessione del terreno al Comune ,nessun permesso di costruire poteva essere dato alla proprietà in altri luoghi per i famosi 305 alloggi , che non sono pochi . Appariva evidente che la bonifica del sito industriale rivestisse le caratteristiche della peculiarità primaria in quanto la vicinanza del torrente e la situazione geo morfologica del sito, erano le preoccupazioni maggiori di ARPAe e Provincia, per concedere poi il via libera alla edificazione e alla creazione del parco di 7 ettari , stessa cosa anche per la allora Provincia che nelle osservazioni ribadiva i concetti vincolanti del PTCP Provinciale. Le stesse preoccupazioni capeggiavano nelle osservazioni ASL , ARPA , dalla rete fognaria da realizzare , dalla bonifica dei suoli , dalle acque meteoriche , dalla urbanizzazione primaria e secondaria etcc -- Tutti i 4 comparti , A B C D sono sempre stati subordinati alla bonifica e cessione dei sette ettari al Comune del comparto D, vantaggio pubblico , in cambio il Comune ha trasferito la cubatura edificatoria su altri siti sparsi nel territorio Castelvetrese. E’ apparsa a tutti condivisibile la scelta di abbattere un mostro incastrato tra le colline e fermo nella sua attività produttiva da anni , ridotto a magazzino morente , in uno scambio di vantaggi , per il comune , il bene pubblico , ambiente ripristinato , con parco attrezzato , per il privato una enorme capacità edificatoria , 305 alloggi , distribuita su 4 comparti del Comune di Castelvetro, con una recettività abitativa ora ridotta ai minimi termini, la popolazione a Castelvetro è ferma anagraficamente da alcuni anni .
Con la delibera 65 del 27 Novembre 2013 passa una proposta in Consiglio Comunale, poi naufragata miseramente, anche in seguito a notizie relative ad un fantomatico sponsor dei veterans americani, di trasformare il progetto parco fluviale , tanto decantato solo un anno prima , in CAMPO DI ATLETICA E SPORT MINORI da consiglieri di maggioranza , motivata dal fatto che la gestione di un parco fluviale era estremamente costosa rispetto alla edificazione sul sito a ridosso del torrente di un campo di atletica, ma senza nessun dato relativo alla economicità . Un progetto simile era stato presentato con il nome FOR ALL dalla Associazione Tacconi , a Rovigo in Maggio 2013 , in coincidenza con lo stesso progetto presentato a Castelvetro , Il 15 Luglio 2014 il Comune di Rovigo è stato commissariato .
Il 27 dicembre 2011 iniziano i lavori di macinatura della ex ceramica Flaviker , per concludersi come da permesso il 29 /06/2103 , lasciando in situ i TRULLI di Castelvetro , tanti cumuli macinati di granulato , che ARPA classifica MPS , materia prima seconda , atta al recupero come sottofondo stradale, ma fino ad oggi presenti sull’asfalto e mai asportati .
Non viene intaccato invece il manto asfaltato ,sul quale nella Primavera del 2016 la proprietà decide di riversare migliaia di MC di terra proveniente da un'altra ceramica del comparto di Solignano della stessa proprietà, proprio a ridosso del torrente.
Ad oggi , Marzo 2017, i cumuli di MPS di inerti a distanza di 4 anni dalla macinatura sono ancora in situ , senza essere stati rimossi sul comparto D che ricordiamo è quello prodromico agli altri 3 . Arpa nella sua relazione , in seguito ai carotaggi effettuati , certifica la assenza di inquinanti nella parte carotata , ma afferma che solo dopo l’asportazione del manto asfaltato che ricopre l’area e i relativi accertamenti potrà emettere un giudizio positivo per una superficie calpestabile priva di inquinanti , tanto più se deve diventare parco fluviale , e non esclude la presenza di inquinanti , quindi rimanda solo a queste analisi che ora sono maggiormente rese difficili dalla presenza di migliaia di tonnellate di terra depositate sull'asfalto ex novo , ma certamente non impossibili, in quanto la loro rimozione permetterebbe l’asportazione dell’asfalto e i dovuti prelievi ,come ARPA afferma , decisivi al fine di escludere contaminazioni in prossimità del torrente.
Nella delibera del 2011 si dà mandato della stipula dell’accordo di Convenzioni Urbanistiche tra le parti con una tempistica di sei mesi, pena la decadenza , di tale accordo non abbiamo traccia ,e neppure della decadenza, che pare non essere mai avvenuta , ma solo riscritta identica nel Febbraio 2017, ma vengono nel corso degli anni modificate le convenzioni tra le parti ,ben 5 volte , fino alla definitiva modifica ,per ora, ma non escludiamo altre modifiche nel corso dei prossimi anni , nel quale il comparto D , prioritario di tutto per l’interesse pubblico ,ed al quale è collegata la edificabilità sparsa sul territorio , viene ad essere declassato come vincolo ,con trasformazione degli accordi fideiussori, allungamento dei tempi , e sostituzioni delle clausole fideiussorie con riferimenti al codice civile.
Stride in tutta questa operazione certamente il fatto che alcune proprietà di terreni resi edificabili in questi anni a Solignano in seguito alla macinazione della Flaviker ed alla sua trasposizione come cubatura , siano di proprietà di alcuni amministratori , ex amministratori, e ex segretari di partito, che si sono succeduti negli anni nel Comune di Castelvetro , ed avrebbero potuto beneficiarne immediatamente se non fosse intervenuta la crisi edilizia.
In questa ottica , alla luce della crisi edilizia , lo svincolo fideiussorio che la delibera di Febbraio del Comune di Castelvetro ha approvato, mette un velo opaco su tutta l’operazione Flaviker , che se la andiamo a ripercorrere , come ho precedentemente accennato ,ha avuto nel corso degli anni aspetti pochi chiari , partendo proprio da quelle 5 variazioni ai patti di convenzione in 6 anni , che di fatto sminuiscono tutte le osservazioni degli Enti preposti , Provincia , ASL , ARPAe , relegando il rapporto ad un contratto tra le parti in corso d’opera , il Comune e la Proprietà, nel quale si afferma come recentemente è stato fatto nell’ultimo consiglio , che occorre aiutare le imprese che sono in difficoltà , identica affermazione a quella del 2008 quando l’amministrazione rinunciava ai lotti S Eusebio, in sostanza bene pubblico di 36000 mq di terreno , in questo caso non dovrebbe esservi la rinuncia , ma non è neppure possibile scaricare i costi futuri delle realizzazioni edilizie a macchia di leopardo , sulle spalle delle future generazioni che si troveranno a dover pagare per gli errori dei padri gestendo urbanizzazioni sparse ovunque.
Conclusioni Il modus operandi appare ripetitivo nel corso degli anni , LA VARIAZIONE AI PATTI DI CONVENZIONE, ma certamente di tutto ora abbiamo bisogno meno che di case , urge invece risanare il sito Flaviker da quegli inerti, per utilizzarli come sottofondo stradale ,visto che ARPA li ha destinati a tale uso, asportare tutto l’asfalto al più presto e carotare o ruspare il terreno realizzando quelle analisi che permetterebbero di comprendere se vi sono inquinanti nel sottosuolo , acquisire il Comune il terreno con il RESTITUTIO AD INTEGRUM come da convenzione , e realizzare finalmente il parco fluviale e la modifica della viabilità in un incrocio pericolosissimo , con qualche percorso natura sul Nizzola e qualche attrezzo ginnico sparso al fine di ridare alla natura la possibilità di liberarsi definitivamente del cemento, visto che a 100 metri il Comune di Castelvetro ha deciso di edificare un D4 , zona INDUSTRIALE ad alta specializzazione, proprio nei mesi passati, di nuovo intaccando le colline di Castelvetro con l’industria, in un sito a vocazione agricola turistica.
Utile sarebbe non ripetere gli errori del passato , visto che ora si rientra nella legge Galasso di tutela dei corsi idrici , affidando la progettazione a studi di architetti e ingegneri con concorsi progettuali , al fine di realizzare gli alloggi con un innovativo impatto urbanistico , eliminando di fatto il solito schema ripetitivo del blocco di mattoni e cemento come Superficie Utile da inserire nel territorio, spesso relegata negli ultimi 20 anni agli stessi studi di progettisti , migliorando l’assetto urbanistico , e facendo vera programmazione sia dal punto di vista energetico , urbanistico , e di qualità della vita , ma soprattutto portando a casa l’INTERESSE PUBBLICO, senza dimenticarsi che quest’ultimo non è destinato allo smaltimento ma è RACCOLTA DIFFERENZIATA VERA SENZA ASSIMILATI .
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