L’imbuto stradale di Solignano e di Cà di Sola . Quando un' arteria progettata fin dal 1950, deve attraversare il Comune di Castelvetro.
Relazione sullo stato viario tra la frazione di Solignano e la località di Cà di Sola ,S. Eusebio, nel Comune di Castelvetro di Modena
Da arteria stradale finalizzata allo scorrimento del traffico leggero , a vero e proprio strumento di pericolo per l’incolumità delle persone , con la creazione dell’imbuto in concomitanza del polo ceramico di Solignano nel Comune di Castelvetro, dedito al recupero dei rifiuti ceramici , quindi traffico pesante.
Mancano ancora 10 / 15 anni al suo completamento per la bellezza di tre kilometri , quando da Casalecchio nel Bolognese, a Traversetolo nel Parmense, tutte le zone pedecollinari sono servite da anni da strade Provinciali con le necessarie portate, e si sta inaugurando l’uscita – entrata VALSAMOGGIA sulla A1!!
Un contenzioso che rimanda le scelte della Provincia e del Comune di Castelvetro alle decisioni nelle varie sedi di giudizio del contendere fra i due imprenditori, per il penultimo tratto di 1,5 km, con accuse reciproche fra Comune e Provincia .
Ma la cittadinanza può ancora aspettare questo degrado e pericolo ambientale per se ed i propri figli?
Ed è lecito attendere l’esito del contendere quando è in gioco la sicurezza delle persone?.
Premessa:
Vi sono i soldi da vari anni fermi in Provincia per fare il penultimo pezzo della Pedemontana ( 8,5 Milioni di Euro, ma nulla in merito all'ultimo tratto di 2 km ).
La Provincia che esce con comunicati stampa a ripetizione , ogni anno del tipo: "domattina si comincia , il prossimo anno l’ultimo pezzo e la Pedemontana è conclusa" inoltre : i rifacimenti progettuali continui , i costi progettuali che si accavallano , gli espropri che cambieranno negli importi in quanto la giurisprudenza ha modificato i rapporti progettuali e i diritti e l’imbuto si è materializzato.
Il Sindaco che afferma durante un'assemblea dei cittadini che fra 10 anni forse sarà conclusa la Pedemontana ( ultimo tratto ) ( 2 km ), ma deve essere ancora realizzato il penultimo, forse per il 2018-2019 , quando la Nuova Bazzanese per 11 km viene realizzata in 1400 giorni ( fine lavori 2019 della Nuova Bazzanese )
Negli ultimi giorni è cambiata la versione e pare , come ci ha detto anche a noi pochi giorni fa l’Assessore ai Trasporti della Regione , vi siano 8 milioni di euro per fare l’ultimo tratto. Problema: sono legati ad una tempistica di realizzazione ( 2020 )!
14 Luglio 2016 il dott. Raffaele Cantone presidente ANAC intervenendo in seguito al disastro ferroviario :
“...La difficoltà “di mettere in campo le infrastrutture adeguate malgrado gli sforzi e gli impegni che sono stati messi in campo soprattutto nel nostro periodo”, evidenzia Cantone, e ha concluso, “una delle ragioni oggettive, sicure, della difficoltà di fare infrastrutture certamente è da individuare nell’ argomento di cui parleremo oggi”, la corruzione…”
Cronologia :
1) 24/07/2009 inaugurazione tratto pedemontana Pozza ( Maranello )- Solignano, fino alle travi.
Strada che ha visto la realizzazione di una pericolosa curva a gomito, espropriando tratti di proprietà privata industriale , transitando su un SIN mai bonificato ma solo messo per 100 metri in sicurezza lasciando per 7 anni e oltre i fanghi tossici estratti sul terreno , arrestando i lavori sul torrente e modificando il tracciato , trasformando via Grillenzone da carrata di campagna ghiaiata di 2 metri a tratto di provinciale di 6 metri di L. , chiusa dopo 2 anni per un tratto di 600 metri ,con rotonda annessa sulla quale come da foto crescono arbusti , i cartelli stradali sono inservibili, e non vi sono accessi alle aziende private, in quanto vige il divieto di ingresso alla strada ( vedi P. P. ).
2 ) 11/03/ 2011 inizio lavori per tagliare su via Montanara
Appare inspiegabile la motivazione che non ha portato subito nel 2009 a realizzare il tratto su via Montanara dichiarando la pubblica utilità, invece di espropriare via Grillenzone, in quanto il terreno pianeggiante e non abitato non presentava alcuna motivazione apparente di impraticabilità. ( TAV. A e B )
3 ) 29 /10/ 2011 fine lavori e inaugurazione tratto su via Montanara
Viene inaugurato il tratto di Pedemontana che ha attraversato il SIN Frattina , il maggior sito inquinato in provincia di Modena , così definito dalla stessa ARPAe , dopo che noi abbiamo sollevato il problema con esposti e denunce , in seguito al rinvenimento lungo tutto il tratto spondale del Tiepido di tonnellate di amianto impilato e fanghi ceramici ( vedi filmato Tgr RAI Frattina ) , sotto sequestro e con indagine della Procura , viene anche rilevata la presenza di un piazzale abusivo D1ca deposito mattonelle, adiacente la Pedemontana , costruito in seguito allo sbancamento per la messa in sicurezza della Frattina ( allego 1 , 1 bis , 1 ter ), sopraelevato per due metri, che costringe il Comune di Castelvetro a notificare tale abuso alla procura della Repubblica, nonostante gli atti di messa in sicurezza ARPA MARANELLO al momento dei lavori fossero stati inviati al responsabile di settore del Comune di Castelvetro , notificato al Ministero dell’Ambiente, e alla Provincia di Modena .
Frattina ,maggior sito inquinato della Provincia di Modena sotto sequestro
Via Grillenzone , diventata Pedemontana ( aperta e chiusa in 2 anni ) ora strada chiusa senza accesso
Piazzale abusivo D1ca segnalato alla Procura e alla RER dal Comune di Castelvetro
Tratto di Pedemontana di 400 metri realizzato e inutilizzato dal 2011che termina davanti alla Suincom
Inspiegabilmente il tratto di Pedemontana dopo la rotonda del grappolo prosegue per 400 metri fino a fermarsi su via Cristo , in corrispondenza del piazzale deposito automezzi pesanti , e da allora, 2011 , 400 metri di pedemontana , dalla rotonda alla Suincom stanno marcendo al sole come strada chiusa.
Il Sindaco attuale afferma alla assemblea dei cittadini ,primavera 2016 , che il tratto di Pedemontana sarà terminato forse fra 10 anni . quindi in due anni , 2009-2011 , si sono materializzati , 600 e 400 metri di asfalto progettato ed inutilizzato.
Dato che la stessa variante 2009 al PRG del comune di Castelvetro , al punto 18 recita quali debbano essere le zone di rispetto dalla pedemontana e fissa in 30 metri le distanze tra fabbricati e la stessa invece dei 40 precedentemente fissati :
Nella foto sopra, viene fatto un confronto fra :
il PRG del Comune di Castelvetro del 2010 , ultimo approvato e conforme ,
con la foto satellitare da MAPS ,
si nota che :
non coincidono le aree D1 con l’espansione industriale ,
non compaiono i fabbricati come da mappa aerea , ma compaiono dalle mappe catastali con difformità fino al 2014 ,
compare invece la zona di rispetto nella mappa del PRG, ma non compare nei fatti come la foto aerea dimostra .
Da una ricerca su maps il fabbricato industriale compare fin dal 2003 , ma nel PRG del Comune non compare fin dal 2003 inspiegabilmente.
Risulta evidente la realizzazione di un piazzale adeso al tracciato della pedemontana ma non risulta tale piazzale nel PRG.
È evidente che è venuta a mancare la : ZONA DI RISPETTO DALLA PEDEMONTANA FISSATA IN 30 E NON 40 METRI DAL PRG DEL COMUNE DI CASTELVETRO
Dalla variante al PRG del Comune di Castelvetro del 2009-2010:
”...Il principale fattore da verificare è costituito dalla fascia di rispetto alla Nuova Pedemontana che il PRG vigente ha mantenuto a 40 ml quando il minimo richiesto è di 30 ml. Il PRG già nel 2004 preferì attestarsi su una fascia di maggiori dimensioni in considerazione del fatto che il progetto allora era allo stadio preliminare e quindi suscettibile di possibili variazioni di tracciato. Di fronte a questa evidenza la variante ritiene sia possibile attestarsi sul limite dei soli trenta metri prescritti per accondiscendere ad una richiesta condivisibile..."
Appurato che nel PRG del Comune di Castelvetro ( sia del 2003 che del 2009 ) non si trova traccia della zona D1 riferibile alla ditta Suincom ,ma appaiono le aree D1 e D2 di tutte le altre strutture per lavorazione alimentare .
In seguito ai vari comunicati stampa della provincia nei quali si annuncia l’inizio dei lavori della pedemontana per il tratto in questione fin dal Marzo 2013 , che elenco :
Comunicato stampa N° 345 del 23/6/2015
Comunicato stampa N° 111 del 3/3/2015
Comunicato stampa N° 169 del 22/02/2014
Comunicato stampa N° 614 del 23/10/2013
Considerazioni
Ormai e' noto che da molti anni ci siano i finanziamenti per una opera pubblica di vitale importanza anche in termini di salute e sicurezza stradale. Importante in quanto il territorio e' stato trasformato in un IMBUTO nel quale confluiscono veicoli sia da est che da Ovest, senza che si intraveda la possibilità di realizzare questi ultimi 4 km se non in 10 anni , come affermato dall'attuale Sindaco Franceschini Fabio.
Questo perché la politica ha lasciato tutto ai ricorsi di due privati , INALCA e CHIARLI, sottopasso o sovrappasso, rotonda , svincolo, o ponte , ai vari controricorsi e pareri , ai rifacimenti progettuali, la tempistica.
Il Comune e la Provincia, o chi per esso, si assumano finalmente , data la improrogabilità della situazione , l’onere e l’onore per problemi di sicurezza stradale di realizzare l’opera immediatamente, rimpallandosi le responsabilità ( una data ipotetica per il penultimo tratto fino a Settecani è il 2018 , affermazioni della Provincia Agosto 2016) .
Visto che la stessa Provincia nel marzo 2013 è uscita sui mezzi stampa con il comunicato dove comunicava che sarebbero iniziati i lavori per il penultimo tratto di strada fino a Settecani : mai iniziato !! (allegato 5)
Appurato che il Consiglio di Stato si è così espresso in merito al ricorso di uno dei contendenti nel 2016 N. 00521/2016 REG.PROV.COLL. N. 04796/2015 REG.RIC (vedi allegato 1)
Appurato che sul BUR della RER tale asse stradale così viene ad essere identificato: n.92 del 22.06.2011 periodico (Parte Seconda)
Appurato che il Comune di Castelvetro il 10 Luglio 2010 prot 9042 chiede alla Provincia la modifica del progetto approvato e finanziato a firma dell’allora Sindaco Montanari Giorgio (allegato 2)
Appurato che il 9 Agosto 2010 il Comune di Castelvetro scrive alla Provincia con prot 10461 esprimendo parere CONTRARIO alla progettazione approvata e finanziata in sede Provinciale e promuove la ROTATORIA come soluzione alternativa, chiedendo di modificare INTEGRALMENTE il PROGETTO ( allegato 3 ).
Il giorno 8 Agosto 2011 il Comune comunica alla Provincia che uno dei contendenti nell’area ha fatto ricorso al TAR Emilia Romagna pervenuto in data 16 Novembre 2010 prot 15647 che verrà rigettato nel 2012 ed accolto nel 2015 con Sentenza del Consiglio di Stato come da allegato 4 .
L’approvazione del progetto definitivo, nella versione attualmente depositata, comporterà la dichiarazione di pubblica utilità delle relative opere.
"…..Nonostante la nostra Costituzione riconosca e garantisca il diritto di proprietà come un diritto fondamentale della persona, in particolari casi una pubblica amministrazione può acquisire la proprietà di un bene indipendentemente dalla volontà del suo proprietario. Il procedimento attraverso il quale questo può avvenire è disciplinato dalla legge e si chiama espropriazione per pubblica utilità. Questa è ammessa solo a condizione che ciò avvenga per motivi di interesse generale e che colui che subisce l'esproprio venga indennizzato…"
Prima di poter procedere con la materiale espropriazione, è però necessario che:
l’opera da realizzare sia prevista nello strumento urbanistico generale e sul bene da espropriare sia stato apposto il cosiddetto vincolo preordinato all'esproprio;
vi sia stata la dichiarazione di pubblica utilità;
sia stata determinata, anche in via provvisoria, l’indennità di esproprio.
Generalmente, si ha la dichiarazione di pubblica utilità quando l’Amministrazione approva il progetto definitivo dell’opera pubblica o di pubblica utilità
Dato che la frazione di Solignano risulta essere il sito principale di trasformazione in materia prima seconda da circa 290.000 ton /anno di rifiuti ceramici provenienti da tutto il comparto ceramico , con quattro aziende autorizzate dalla provincia di Modena in AUA ed AIA ,( 15 AIA in totale in un fazzoletto di terra, Maranello ad es ne ha solo 5 di cui 3 la Ferrari ) a trattare tali rifiuti a mezzo atomizzazione e a trasportarli con automezzi spesso carichi di polveri fini che lasciano ovunque nuvole di particelle disperse nell'aria e nel suolo , vedi le rotonde spesso con anelli di polvere circolari, pericolose per i ciclisti e motociclisti.
Dato che gli stessi autotrasportatori spesso autonomi “ cottimisti “ a viaggio ,al fine di risparmiare anche solo 2 km, preferiscono passare in senso vietato transitando nel centro abitato, ed a nulla sono valse le rimostranze alla Prefettura ,al Comune o ai corpi di polizia, i quali spesso si presentano il giorno dopo che la prefettura inoltra l’atto agli organi competenti , in seguito alla nostra segnalazione, per poi sparire completamente ,adducendo il fatto che non vi sono spiazzi per fare la sosta e le contravvenzioni, (informati anche Carabinieri e Polizia Stradale )
La polizia Municipale afferma in risposta al Consigliere Filippo Gianaroli in Agosto 2016 che mediamente vengono effettuati 3 controlli /anno .
Dato che l’assenza di una strada che supporti una viabilità pesante ha reso l’IMBUTO di Solignano- Cà di Sola, un tratto estremamente pericoloso per il transito pesante ma anche leggero , è sufficiente un ciclista per costringere uno dei mezzi a fermarsi al fine di lasciar passare il mezzo in senso contrario, non esistono piste ciclabili o pedonali se non nel centro dell’abitato di Solignano una pedonale per poche centinaia di metri.
Dato che su questo tratto ormai si sono rilevati molti sinistri , spesso con feriti ed alcuni mortali ( 2 decessi in 4 mesi ),anche per la immissione di vecchie strade di campagna comunali su una Provinciale 569 , che così trafficata è diventata un pericolo per tutti .
Visto che alla fine di questa situazione questi tre km di strada sono diventati l’imbuto nel quale si raccolgono automezzi pesanti carichi di atomizzato , auto, moto , cicli etc nella più completa assenza di piste pedonali e ciclabili , mettendo a repentaglio la vita di qualsiasi utente della strada ,pedoni compreso , e si è verificato malauguratamente, che la mancata realizzazione del tratto ha trasformato un fatto positivo atto allo snellimento del traffico veicolare , a strumento di pericolo per l’incolumità delle persone , in quanto raccoglie a monte e a valle il traffico per incanalarlo in un imbuto vero e proprio , rendendo di fatto le Amministrazioni responsabili della insicurezza stradale , quando in linea di principio, le Amministrazioni si devono muovere per il principio opposto, e questo pareva essere l’obiettivo iniziale o pare essere l’intenzione con la realizzazione del tratto di Nuova Bazzenese .
Appurato che la Provinciale 569 è intersecata da strade comunali che avevano una ragione ed un fine solo qualora la stessa non fosse trasformata in arteria principale con questa tipologia di traffico , e quindi le strade comunali , le carrate , che si immettono su un asse viario con queste caratteristiche, ora sono un vero pericolo per l’incolumità delle persone se mantenute tali .
Constatato quindi la situazione di grave degrado viabilistico nell’abitato di Solignano , come abbiamo precedentemente cercato di illustrare, non più rinviabile a decenni futuri ,come invece affermato dal Sindaco Franceschini Fabio alla assemblea dei cittadini di Castelvetro nel 2016, degrado responsabile a monte della situazione di estremo pericolo nel quale si trovano tutte le persone che con qualsiasi mezzo si incanalano nell’imbuto Solignano - Cà di Sola.
Valutato che l’asse viario Casalecchio – Nuova Bazzanese - Pedemontana –Sassuolo diventa un unico asse viario che collega l’autostrada A1con il nascente casello Valsamoggia ,presentato alla stampa negli ultimi 12 mesi dall’Assessore Regionale, dal Comune di Valsamoggia, dai Comuni limitrofi, dalla Società Autostrade.
Ci auguriamo un veloce superamento di tutti gli ostacoli che impediscono l'inizio dei lavori a completamento della pedemontana.
Castelvetro5stelle