Relativamente allo studio sulla fusione dei Comuni Nomisma ha fornito scenari (raggruppamenti di comuni) diversi da quelli richiesti e votati dai singoli Consigli Comunali eletti dai CITTADINI. Il mancato rispetto della convenzione votata dai consigli comunali è stato anticipatamente condiviso in due incontri riservati (non previsti dalla convenzione) fra i Sindaci e i rappresentanti di Nomisma. Nomisma ha fornito uno studio cha ad esempio evidenzia come in Unione possiamo risparmiare oltre 4.735.485 eur solo dopo fusione di 8 comuni e condivisione dei seguenti singoli servizi/funzioni: Istruzione (-2.028.000 eur), Nido (-1.016.556 eur), Viabilità (- 855.601 eur).
Il fatto è che i servizi/funzioni come Istruzione e Nido sono già condivisi fra tutti i Comuni dell’Unione quindi o siamo in presenza di un colossale spreco di denaro del contribuente o di una rimodulazione/variazione di dei servizi erogati ai CITTADINI (variazione al ribasso!!). Nomisma con il suo studio evidenzia che il risparmio è possibile se le amministrazioni portano il livello degli attuali servizi garantiti ai CITTADINI di Castelvetro al livello ottenuto come media su tutto il territorio nazionale. Si,avete capito bene: i vostri amministratori promotori della fusione stanno pensando di far cassa per i loro “stakolder” (portatori di interesse come associazioni di categoria cooperative ecc ecc) garantendo a noi CITTADINI la media dei servizi nazionali che attualmente è ad un livello molto inferiore al nostro, in altre parole stanno progettando di fornirci meno servizi.
Gli amministratori promotori della fusione (è un punto di programma del PD Regionale del 2012 con Bonaccini segretario) in questo momento storico di “vacche magre” pensano di poter garantire i gruppi d’interesse a loro vicini senza rivedere la distribuzione delle risorse nel suo complesso, ma semplicemente cambiando il metro di paragone dei servizi che intendono erogare ai CITTADINI. Per oltre 60 anni Castelvetro di Modena, comune dell’Emilia, si è voluto confrontare solo con Comuni più performanti e virtuosi. E non sempre siamo risultati primi (si veda ad esempio la cattiva e antieconomica gestione dei rifiuti che ci vede per risultati più simili alla Sicilia e alla Calabria che non alla Lombardia ed al Veneto). Dopola fusione tutto cambierà e se gli amministratori di Castelvetro asseconderanno lo studio di Nomisma e le indicazioni/ordini della RER il nuovo livello dei servizi da garantire ai CITTADINI sarà quello medio nazionale (molto più basso dell’attuale).
Il modello dei servizi erogati dagli asili di Reggio Emilia sarà sostituito con il modello di quelli di Reggio Calabria (sempre di Reggio si tratta). Per il referendum consultivo sulla fusione non vi preoccupate, la Legge Regionale è chiara: il voto del CITTADINO non conta nulla perché si tratta di referendum consultivo.
Con l’attuale legge, qualsiasi sia l’esito referendario, la Regione o i Sindaci possono imporre d’imperio la fusione, anche se i CITTADINI hanno votato diversamente. A dimostrazione della scarsa DEMOCRAZIA dell’amministrazione regionale ci sono gli ex comuni di Bazzano e Savigno che sono stati fusi nonostante i “NO” dei CITTADINI avessero vinto il referendum consultivo. E non illudetevi che i Sindaci per le loro decisioni terranno conto della volontà dei loro elettori perché dopo la fusione i singoli Comuni non esisteranno più: i circa 12.000 abitanti di Castelvetro non avranno tanta voce in capitolo in un Comune composto da circa 90.000 abitanti, completamente ridisegnato e con le stanze del potere sempre più lontane dal CITTADINO.
E non illudetevi che gli stessi Sindaci ci tengano a farsi rieleggere (ci sarà un solo sindacorispetto agli otto attuali, e fare il sindaco oggi non è semplice, se non altro per il lavoro delleopposizioni).
Tanto per i Sindaci sostenitori della fusione ci sarà sempre una tranquilla sistemazione (magari senza concorso e forse a chiamata diretta) nelle strutture politiche e/o amministrative della Regione Emilia Romagna.
MoVimento 5 Stelle Castelvetro