A Castelvetro possiamo ancora sostenere questi costi in materia di rifiuti ?
O meglio , è un sistema intelligente per recuperare materie prime , favorendo come cita l’accordo ANCI CONAI : economicità e trasparenza?
Se andiamo a rileggere i dati del Comune di Castelvetro ci si accorge immediatamente che il sistema della raccolta a cassonetto stradale si presta maggiormente all’incenerimento che alla differenziazione.
In sintesi abbiamo che i due obiettivi citati dall’accordo sono ben lungi dall’essere rispettati .
Senza entrare nel merito del sistema di raccolta e dei viaggi con cassonetti vuoti o pieni , problema sollevato dal consigliere dell’Unione Gianaroli e per il quale siamo in attesa dei calcoli ufficiali dell’Assessorato competente dell’ Unione , proviamo ad analizzare il sistema rifiuti nel Comune di Castelvetro.
Non siamo certamente un Comune Riciclone , <75 Indifferenziata /abitante , ma con i 184 kg/ab di indifferenziata ci attestiamo mediamente in linea , forse al ribasso , della media Provinciale ARPAe di 250 kg / ab .
Spendiamo 552.901 euro per la RID e 590.672 euro per la RD , quindi abbiamo un costo abitante di circa 50 euro per categoria , circa 100 euro /ab che per 11.188 abitanti porta la cifra totale che paghiamo a 1.151.708 euro.
Se diamo per scontato che la cifra di 552.901 sia corretta per la raccolta a lo smaltimento dell’indifferenziata , circa 2000 tonnellate /anno, ci resta da analizzare la differenziata che è l’anello importante del sistema , siglato dal famoso accordo ANCI CONAI con i meccanismi incentivanti e che è il cuore del problema.
Rileggendo i dati della RD emergono alcune osservazioni di non poco conto .
SINTESI DEI DATI
In sintesi stiamo spendendo :
49,3 euro /ab per RID / anno = 551,568
52,7 euro /ab per la RD / anno = 589.607
Per un totale di 49,3 +52,7 = 102 euro /ab complessivamente tra la RID e la RD
Se una comunità di 11188 abitanti spende ogni anno 600.000 euro per una RD che deve avere uno sbocco finale nel recuperare una materia prima , occorre che sia innanzitutto rispettato l’accordo di economicità ,ed è in questo senso che sorgono molte perplessità .
Il dato precedente è ricavato da 3240 T. di RD compreso ( 442 ton multi materiale di cui 426 vetro )
Se scorporiamo 1411 T. verde che non fanno parte dell’accordo ANCI CONAI imballaggi , ma che rientrano nella RD anche se con qualche margine di dubbio .
Restano tot 1829 T.
Ammesso ipoteticamente che tutte le 426 T. di 442 multi materiale , siano recuperate come vetro*, ne restano 1811 di T. che recuperate con al massimo al 51% ci portano ad un valore di circa 900 T.
riciclate al 51 % fonte ARPA ORSO tab 33 del 2015
tot. 900 ton probabilmente realmente recuperate
euro 590.672 : 900 ton = da 655 a 1102 euro /ton
Appare evidente che questi sono numeri ipotetici , di certo vi è solo il dato consuntivo che è stato saldato dal Comune e che corrisponde alla cifra del dato ORSO, oltre la quota CONAI corrisposta a parte ad HERA . Sarebbe stato piu' semplice se a questi dati fossero affiancate realmente le cifre recuperate con le distinte per ogni singola materia e la cifra rimborsata dal CONAI. Ad esempio, non compare la classe di appartenenza di una materia prima seconda . Se ci rifacessimo al dettato COREVE per il vetro, essendo oltre quota 40 kg/ab ,la cifra che potremmo veder stornare al Comune potrebbe arrivare anche a 70000- 100.000 euro solo per il vetro . (COREVE parla di 70000 euro per una raccolta di 29 kg /ab , noi saremmo oltre quota 45 kg.)
Resta comunque un fatto impressionante ovvero che una tonnellata di vetro (ad es macinato) costa ai cittadini una cifra superiore ai 600 euro. Stessa cosa per la plastica o cartone o legno , in sintesi la differenziata in toto ha un costo elevatissimo e il contributo CONAI incide per una cifra pari al 5 o 10 % del totale , il resto è il cittadino che paga questa differenziazione con la RD e i contributi versati con l’acquisto degli imballaggi, mentre il delegato incassa dal CONAI il contributo per ogni materia scalandola dal costo che deve fatturare al delegante ( comune ).
Se al dato RD associamo il dato ASSIMILATI tutte le stime fino ad ora postulate si modificano completamente ed i dati vengono falsati .
IL VERDE e SFALCI contribuiscono per il 40% per un calcolo totale che sfiora il 50 % di RD.
Gli assimilati , nel caso venissero parificati ai rifiuti urbani potremmo avere una serie di dati falsati completamente .
Prendiamo ad esempio il dato del 74% di RD del Comune di Castelvetro raggiunto grazie all'aggiunta di circa 3000 T. di ASSIMILATI con trasportatore fittizio ( in pratica rifiuti trasportati direttamente dalle industrie produttive ai centri di trasformazione e recupero che non passano dai cassonetti e dalle isole ecologiche, e definiti dal comune NON GESTITI nel database ORSO , e che quindi non dovrebbero avere i costi di Trasporto , Gestione Smaltimento del delegato, e legati ad un MUD finalizzato alla detrazione fiscale.
Se per semplificare prendiamo l’esempio Castelvetro che ha :
tot 3200 T. di RD di cui :
1441 T. di verde
442 T. di multi materiale
Se a 3200 T. sommiamo 3000 T. di assimilati non gestiti si arriva a circa 6000 T. di RD
Se a queste associamo circa 2000 T. di INDIFFERNZIATA 2000 T. RID
----------------------------------------
Abbiamo un totale di circa 8000 T. tra RID e RD
Calcolando 2000 T. di raccolta indifferenziata e facendo il rapporto tra 2000 di RID e 8000 di TOT ecco che si ricava il 75% di RD , dato falsato completamente, ma che corrisponde a quello trasmesso dal Comune di Castelvetro , e che fornisce il messaggio esattamente opposto a quello che è l’accordo ANCI CONAI, andando nell’ottica di fornire un dato virtuoso quando visivamente il rifiuto urbano straborda in indifferenziato e si utilizzano le aziende per fingere un virtuosismo .
Per paradosso anche i rifiuti ceramici di circa 290000 ton / anno se li inserissimo nella tabella ci potrebbero portare ad una stima di RD del 100%
La realtà è molto diversa , senza gli assimilati che la normativa ad oggi non ammette se non gestiti e con regolamento comunale, saremmo al 39 % di RD , ma se eliminassimo i 1441 ton di verde , saremmo certamente al 20 % , se andassimo ad analizzare quanta materia prima seconda abbiamo realmente prodotto potremmo essere vicino a numeri da brivido.
Ma cosa dice la normativa :
"…non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, salvo i rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense, negli spacci, nei bar e nei locali al servizio dei lavoratori o comunque aperti al pubblico
allo stesso modo, non sono assimilabili ai rifiuti urbani che si formano nelle strutture di vendita con superficie due volte superiore ai limiti di cui all'art. 4, comma 1, lettera d) del decreto legislativo n. 114 del 1998, ossia con superficie superiore a 450 m2 nei comuni con meno di 10.000 abitanti ed a 750 m2 negli altri comuni…"
Ma la normativa dice anche questo :
"...A tutt'oggi, quindi, sono ancora quelli di cui al D.P.R. n. 915 del 1982 e relative norme di attuazione i criteri di assimilazione sulla base dei quali i comuni possono stabilire che , ai fini della raccolta e dello smaltimento (quindi obbligo di conferimento al servizio pubblico ed assoggettamento alla tariffa per la gestione dei rifiuti urbani di cui all'art. 238 del D.Lgs. 152/2006), determinati rifiuti non domestici di provenienza agricola, industriale, artigianale, commerciale e di servizi sono assimilati agli urbani divenendo rifiuti urbani ad ogni effetto..."
Se restiamo nel campo del vetro COREVE ci risponde il 21 Luglio 2016 con questa tabella:
Decorrenza Aprile 2013
Dal 1 Maggio 2015
Il Comune di Castelvetro ha raccolto 442 ton di Multimateriale da campane ( di cui 426 vetro per sua affermazione )
76 ton di vetro da isola ecologica
--------------------------------------------------------------
Tot di 502 ton di vetro raccolto
Nel 2015 con un contributo medio 44,43 X 502 ton avremmo dovuto recuperare 22.303 euro solo dal vetro cifra molto distante dal valore sbandierato da COREVE di oltre 70000 euro per una raccolta di 29 kg/abit.
Ma se dividiamo la cifra di 1.151.669 distribuito nella Provincia di Modena per il n. abitanti, della Provincia, 711000 , risulta 1, 6 euro abitante.
1,6 euro /abit X 11188 che sono gli abitanti di Castelvetro ci porta ad una cifra di 17.900 euro e non 22.303 euro.
In sintesi per una raccolta come dichiara il Comune di Castelvetro di 44,8 kg/ab di vetro, raccolta virtuosissima che ci dovrebbe portare quasi 100.000 euro nelle casse comunali abbiamo dai dati COREVE un ristorno di 17900 euro sulla carta , senza sapere in che classe di merito ( pare l’ultima ) siamo ,da 49 a 5 euro ,in palese difformità dall’accordo ANCI CONAI , con un ristorno da tabella ORSO che è generico e non cita il recupero economico per singola materia .
Deve anche essere osservato che la voce ristorno nel database ORSO , avviene al termine della elencazione delle voci per il corrispettivo del delegato, detraendo al corrispettivo totale la voce contributo CONAI.
Ma allora perché non coincide quanto dichiarato da CONAI con quanto realmente incassato dal Comune tramite il delegato .
Appare evidente anche ad un profano che questo sistema ha degli obiettivi che non coincidono con quanto la normativa vigente , 152/06 , l’accordo ANCI CONAI, stabiliscono al fine di rendere TRASPARENTE ED ECONOMICO il sistema raccolta , recupero , riciclaggio e trasformazione dei RIFIUTI, scaricando sui cittadini costi elevatissimi senza che gli stessi siano informati dei costi reali ma soprattutto del risultato che si ottiene con questo sistema, e lo conferma lo stesso database ORSO , vuoto nelle 36 pagine dei RICAVI e CORRISPETTIVI da RECUPERO MATERIE PRIME SECONDE per ogni singolo Comune .
Castelvetro5stelle
*(di questo ne dubitiamo visto l’esperienza passata di S Cesario e la scarsa qualità del vetro come afferma anche il COREVE ( fino al 2013 la quantità di vetro destinato da Modena al COREVE era irrisoria, e quindi dove andava ci si chiede visto che la Provincia faceva le CDS citando la Emiliana Rottami come azienda di RECUPERO e non DISCARICA ),