Cos’è ORSO ? :
O.R.SO . Osservatorio rifiuti sovraregionale ( dal sito della RER ) Dalla Regione Emilia Romagna / ARPAe :
“Con l’obiettivo di disporre di dati il più possibile aggiornati e tenuto conto dei tempi necessari al Sistema camerale di mettere a disposizione della Sezione regionale Catasto rifiuti i dati delle Dichiarazioni MUD ad esso indirizzate (Legge 70/94), la Sezione regionale ha adottato per la raccolta dei dati di produzione dei rifiuti urbani un software web based denominato ORSo (Osservatorio rifiuti sovra regionale), elaborato da Arpa Lombardia, in collaborazione con Arpa Veneto.
Ai sensi dell’art.189 del D. Lgs 152/2006 e della normativa regionale (DGR 1620/2001, DGR 76/2005 e DGR 2317/2009) la Sezione regionale del catasto rifiuti presso Arpa Emilia-Romagna raccoglie ed elabora i dati relativi alla gestione dei rifiuti in Regione, anche ai fini della valutazione del raggiungimento degli obiettivi di raccolta e recupero. In particolare, attraverso l’applicativo web ORSo, vengono raccolti i dati relativi a:
1. produzione e gestione dei rifiuti urbani e più in generale all’organizzazione dei servizi di raccolta, costi, presenza di infrastrutture per la raccolta differenziata, diffusione del compostaggio domestico, pratiche di acquisti verdi ecc. (cd “scheda comuni”) 2. quantitativi dei rifiuti ritirati e gestiti dagli impianti di trattamento, recupero e smaltimento ed altre informazioni connesse, quali quantitativi di materia, prodotti ed energia recuperata, prezzi di conferimento, ecc. (cd “scheda impianti”). “
Per accedere all´applicativo occorre possedere le autorizzazioni per l´accesso. L´indirizzo è https://orso.arpalombardia.it/
Il confronto in questa analisi prende in considerazione i dati ORSO 2015 ovvero i dati forniti dal Comune di Castelvetro e i dati del REPORT Regionale ARPA del 2015 , ma riferiti all’anno 2014 , non essendo ancora uscito il report 2016 riferito all’anno 2015 .
Dai dati che si osservano sul report regionale negli ultimi 3 anni gli scostamenti nelle singole materie (vetro , carta , plastica etcc ) sono minimi e quindi le valutazioni possono avere scostamenti del 2-3 %. Nel sito ARPAe della RER compare questa specificazione in merito al sito ORSO , sconosciuto ai cittadini ma di grande importanza per stabilire poi il rapporto contrattuale trai vari enti che si interessano della raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti e per l’emissione della fatturazione a carico dei Comuni dai loro delegati ( ad es HERA ) , per cifre che non sono di poca importanza in quanto spesso superano il milione di euro/ Comune . La prima cosa che lascia stupiti è la presenza di una password comunale per poter accedere al sito. Non è di libero accesso. Constatiamo inoltre la necessità di farci assistere da un funzionario comunale per accedere ai dati. E anche questo ci lascia perplessi in quanto , parlando di rifiuti, e piu' precisamente di raccolta differenziata e indifferenziata che hanno come base la sensibilizzazione dell’utente, avremmo auspicato un sistema facilente fruibile dal cittadino. Invece il cittadino , fruitore del servizio e primo anello importantissimo del sistema di raccolta ignora l'esistenza di questo sistema custodito con una password , isolato in quanto non collegato agli altri comuni e incredibilmente riservato al funzionario caposettore , all’ osservatorio regionale ,o ai pochi enti collegati. Analizzando i dati pubblicati sul sito della Regione Emilia Romagna , i semplici dati ARPAe del report annuale rifiuti, sempre però ricavati dai dati ORSO comunali , e mettendoli a confronto , ci si accorge che sono nettamente divergenti con quelli della sintesi Regionale : I dati seguenti sono i dati ufficiali che si possono reperire sul sito della RER , come report rifiuti della stessa anno 2015, e dal quale si possono evidenziare le criticità delle singole Provincie in merito ai differenti materiali Analizzando Modena e Provincia emerge che la provincia viaggia con questi dati
Vetro : 24.634 ton /anno
Ovvero 36 kg /abitante/anno dato ARPA per una presenza di 680.000 abitanti
Carta : 59916 ton /anno
Ovvero 85 kg /abit /anno per una presenza di 680000 abit
Plastica : 23661 ton / anno
Ovvero 34 kg /abit/anno per una presenza di 680000 abit
Verde : 61075 ton / anno
Ovvero : 89.8 kg pro capite /anno per una presenza di 680000 abitanti
Legno : 18849 ton /anno
Ovvero : 27 kg /abitante /anno per una presenza di 68000 abitanti porta ad avere
Prendiamo ad esempio il vetro.
Esso appare come un vero enigma.
Nella tabella seguente , estrapolata dalle singole tabelle degli anni passati (in quanto il vetro era presente nella nostra Provincia fino al 2013) constatiamo che la nostra e' l' unica Provincia, con valori di vetro avviati al recupero pari al 51% ,l’anno precedente (2012) 30% , ancor prima 29% . Questo dato appare inspiegabile, quando negli stessi anni , come si vede bene dalle tabelle ARPA , la quota del recupero era sempre oltre il 90% , e la provincia di Modena era quella che faceva abbassare la media generale della Regione in merito al vetro recuperato. Il problema potrebbe essere spiegato con la discarica di vetro di S Cesario . Le tabelle sulla GESTIONE RIFIUTI della Regione ER esprimono questi dati su Modena che si allinea ai dati medi regionali solo dopo il 2013 ( VETRO ):
2009 2010 2011 2012 2013 2014 Sempre analizzando la materia VETRO: dal rapporto ANCI CONAI :
“I benefici per un comune di 100.000 abitanti arriverebbero a 670.000 euro con una raccolta di 29 chilogrammi per abitante ma di soli 113.000 con una raccolta di 13 chilogrammi. Nel 2013 la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica pari a circa 150 milioni di euro e corrisposto ai Comuni, tramite il sistema CoReVe, 46,5 milioni di euro”.
Appare evidente che la classificazione in 5 fasce economiche anche in base alla tipologia del vetro recuperato , dovrebbe servire da stimolo ai Comuni per adottare diverse strategie proprio al fine di portare a casa quegli incentivi soprariportati che possono moltiplicati per tutti i materiali ridurre sensibilmente il corrispettivo dei rifiuti.
In merito al VETRO , secondo l’accordo ANCI- CONAI se è eccellente, il corrispettivo riconosciuto è 45,50 euro a tonnellata, se è pessima solo 5 euro alla tonnellata.Il beneficio economico di un comune di 30.000 abitanti che raccoglie 29 kg/ab anno di vetro sarebbe pari a 201.000 euro l’anno (contributi CoReVe più risparmio dello smaltimento in discarica) mentre scende a 90.000 euro se la raccolta è di 13 kg/ab l’anno. I benefici per un comune di 100.000 abitanti arriverebbero a 670.000 euro con una raccolta di 29 chilogrammi per abitante ma di soli 113.000 con una raccolta di 13 chilogrammi. Se invece andiamo ad analizzare il sistema ORSO per il Comune di Castelvetro ci si accorge che i dati ufficiali elencati per materia sono nettamente differenti ,e questo appare ad oggi inspiegabile :
ACCORDO QUADRO ANCI CONAI fino al 2019
….Gli allegati tecnici riportano i corrispettivi che CONAI, tramite i Consorzi di filiera, ( COREVE, COREPLA , etcc ) riconoscerà ai Comuni o loro delegati,……. 5. I Comuni possono sottoscrivere le Convenzioni locali direttamente o attraverso il proprio gestore delegato ( HERA in questo caso )… Il Comune o il gestore delegato che sottoscrivono la Convenzione locale saranno di seguito indicati indifferentemente come Convenzionato….Quindi HERA in questo caso appare il gestore delegato del Comune Il CONAI ( consorzio nazionale imballaggi fa l’ACCORDO quinquennale con ANCI, tramite i CONSORZI DI FILIERA ( COREVE), riconosce ad HERA il corrispettivo /ton HERA stabilisce il rapporto economico con il gestore del servizio ( azienda di recupero ) Il COREVE è il consorzio delle aziende che attuano il recupero e la trasformazione del vetro. Sempre analizzando un solo materiale al fine di migliorare la comprensione della situazione, la logica che sta alla base di queste filiere del RECUPERO nel settore dei rifiuti , appare la incentivazione al Comune che si trasmette al cittadino economicamente con lo sconto in BOLLETTA, come stimolo ad un migliore rapporto del cittadino nei confronti dell’ambiente .
“Affinché tutto ciò diventi la norma è necessario garantire che i sistemi adottati siano efficienti, che la gestione e l’organizzazione dei servizi siano efficaci ed economici e che anche i cittadini siano coinvolti ed informati in modo adeguato. Uno dei grandi problemi irrisolti resta ancora, infatti, la qualità del rottame di vetro che arriva dalle raccolte differenziate. Spesso si trovano mescolate al rottame sostanze improprie che causano difetti sui nuovi contenitori. Questi nemici del riciclo si chiamano bicchieri di cristallo, piatti e tazzine di ceramica, pirex, lampadine, specchi. A causa di questi rottami “alieni”, su 1.720.000 tonnellate di vetro che proviene dalle raccolte differenziate con un tasso di riciclo del 72,9%, 124.000 tonnellate devono andare in discarica. E la raccolta differenziata fatta male crea anche un danno economico: secondo l’accordo ANCI- CONAI se è eccellente il corrispettivo riconosciuto è 45,50 euro a tonnellata, se è pessima solo 5 euro alla tonnellata.”
Analizzando invece la situazione di Castelvetro appaiono i dati in netta contraddizione con i dati regionali e provinciali , proviamo ad analizzarli ,rileggendoli come i dati che in base al database ORSO servono alla fatturazione che il GESTORE DELEGATO utilizza per il corrispettivo per ogni singolo Comune .
Castelvetro Rifiuti urbani non differenziati Quantità [Kg] Periodo Strad. Totale anno 2'063'690 pari a T 2063 184,6 kg /ab
Report Giugno 2016 sui rifiuti di Legambiente:
"..Nelle graduatorie, suddivise su base regionale e in tre categorie (capoluoghi, sopra e sotto i 10mila abitanti), compaiono solo quei comuni ricicloni i cui cittadini hanno conferito nel contenitore del secco meno di 75 Kg all’anno di rifiuto non riciclabile. Nel dossier sono comunque elencati tutti quei comuni che, rispettando gli obiettivi stabiliti dal D.Lgs 152/06, hanno differenziato e avviato a riciclaggio almeno il 65% dei rifiuti prodotti..."
Da questo dato attuale del rapporto di Legambiente emerge in maniera inconfutabile che il sistema Emilia Romagna con il suo delegato è un sistema adatto all’incenerimento , e quindi allo smaltimento dei rifiuti e non al loro recupero , a testimoniarlo la discarica del vetro di S Cesario, ma anche tutti i dati che di seguito vengono elencati sia per quanto riguarda la RER che il Comune di Castelvetro.
Castelvetro Castelvetro 2015 ( dati O.R.SO ) DIFFERENZIATA
In sintesi il quadro che emerge da Castelvetro
Ora se andiamo a confrontare i dati provinciali per i singoli materiali di recupero nel Comune di Castelvetro , ci si accorge ad esempio che Castelvetro ha un indice differente dalle medie provinciali in molti materiali .
Ad esempio in Provincia i dati ARPAe ci portano ad avere nel vetro un recupero pro/capite di circa 36 Kg /anno a fronte di 6,7 kg /anno nel Comune di Castelvetro , questo in sintesi ci porta ad una perdita nel caso il vetro fosse di classe 1 di 70000 euro come materiale di recupero , in quanto è lo stesso Comune a citarlo nella relazione ambiente sulla differenziata. Il dato in se appare inspiegabile in quanto il territorio è ricco di locali ,è ricco di cantine vitivinicole ,quindi il vetro è un materiale abbondantemente in uso ,.e la presenza di un valore 1/6 del dato provinciale non si spiega , se non con la tabella del multimateriale di 442 ton nel quale sono compresi 4 elementi differenti e non esiste una percentuale di recupero.
Andando a rileggere i dati ufficiali ,partendo dal fondo appare che la raccolta differenziata, o almeno il valore che appare è estremamente lacunoso in quanto quel 61% non è un dato attendibile in quanto la differenziazione delle materie non significa la trasformazione in un prodotto finale recuperato , in quanto ogni materia come si vede dalle tabelle ha un coefficiente di recupero che è massimo per il vetro e minimo per la carta e per il verde che viene in parte recuperato , e molto smaltito .
Se a quel dato non aggiungiamo gli sfalci ,le potature , che si fatica a far ritenere un prodotto che viene differenziato , in quanto eliminato dalla pianta come tale e spesso non adatto a nessun recupero , lo testimonia la destinazione nel database ORSO di Castelvetro , la raccolta differenziata si attesta sul 32,5% , valore bassissimo e mediocre.
Se a questo valore togliessimo anche il multimateriale , che in alcune sue frazioni si presta poco al recupero e quindi in parte dovrebbe finire nello smaltimento ci assesteremmo sul 23% ,dato che non ha nessun riferimento con gli standard europei.
Se applicassimo il coefficiente generale di recupero nella differenziata pari al 51% , citato dai dati ARPA , su tutti i materiali , avremmo un netto dimezzamento del materiale differenziato .
Analizzando il dato della raccolta indifferenziata , contro una media di 250 kg /abit a livello provinciale , Castelvetro appare un Comune che con i suoi 188 kg , non è tra i Comuni sotto i 150 kg /ab , non rientrando trai comuni virtuosi ricicloni , meno di 75 kg /ab , ma non essendo neppure nella black list .
Questo dato però stride con il dato della raccolta differenziata che porta ad una cifra di 383 kg /ab in Provincia , quando a Castelvetro la cifra si attesta sui 161kg / ab, inspiegabile alla luce delle dichiarazioni effettuate dallo stesso Comune, facendo intravedere un sistema di raccolta non controllato , senza che vi sia una reale comunicazione tra i cittadini e l’Amministrazione ed andando a rileggere i dati seguenti nello specifico si comprende perché di questi dati .
Nello specifico del vetro la media provinciale si attesta sui 36 kg /ab quando a Castelvetro il vetro recuperato in differenziata è sui 6,7 kg /ab.
Nel verde ci attestiamo invece sopra la media con 127 kg /ab mentre la media provinciale è di 85 kg /abit , ma la voce del verde tende a mascherare il dato generale in quanto abbiamo visto rappresenta anche il 40% - 50% del totale della differenziata, ma non solo ,analizzando quanto riportato dal dato ORSO del Comune di Castelvetro il verde ha queste destinazioni :
L’umido con una media provinciale di 55 kg /ab vede invece Castelvetro arrancare con una media di 11,35 kg /ab , quindi solo 1/5 della media provinciale. Il valore della plastica invece si attesta sui valori medi provinciali con 32 kg/ab a Castelvetro ed una media provinciale di 34 kg / ab Diversa cosa per il legno con una media provinciale di 27 kg/ab e 6,3 kg /ab a Castelvetro ,altro dato che lascia stupiti in quanto materiale che si presta benissimo al recupero come il vetro , ma che potrebbe avere negli assimilati la compensazione senza la destinazione e la percentuale. Altrettanto dicasi per carta e cartone con una media provinciale di 85 kg/ab e Castelvetro si attesta sui 35 kg /ab
Concludendo questa prima analisi emerge un tentativo di raccogliere in modo differenziato il rifiuto per trasformarlo in materia prima seconda e prodotto finito , certamente il dato riferito sui giornali di differenziazione al 65 o 70 % è un dato che non ha nessuna veridicità ,lo potrebbe avere forse in Comuni con sistemi di raccolta diversa dall’attuale a Castelvetro. .
Questa ultima tabella spiega per quale motivo Castelvetro si attesta con una raccolta differenziata così bassa rispetto a tutti i dati della Regione ER , ma il dato che preoccupa maggiormente è la netta differenza tra i dati della raccolta differenziata che porta ad una cifra di 383 kg /ab in Provincia , quando a Castelvetro la cifra si attesta sui 161 kg / ab. Questo veramente fotografa una situazione allarmante e che invece come vedremo nella prossima puntata , ha un risvolto economico enorme per le tasche dei cittadini , soprattutto in quanto la macchina della differenziazione dall’accordo ANCI – CONAI è basata sulla differenziazione premiante , come prima riferito per il vetro , ogni materia recuperata deve portare ad un vantaggio economico al cittadino sia in termini di minori costi immediati in bolletta che indirettamente come minor costo di smaltimento, ponendo il RIFIUTO non come costo ma come risorsa e tutelando l’ambiente . . Altro dato non chiaro sono quelle tre voci 428 t di legno assimilato, 1125 t di multi materiale assimilato 462 t di ferro assimilato, che rientrano nella raccolta differenziata , elevandone i valori generali ( per un tot 2015 ton ). Se ai dati elencati di differenziata andiamo a sommare le percentuali di materiale che non viene destinato al recupero riutilizzo , come le stesse tabelle regionali elencano , gli stessi valori possono essere decurtati del 49% ( dato ARPAE ) , rendendo la parola differenziata un mero aggettivo senza un reale valore .
Conclusioni :
Le conclusioni in questa materia sono impietose , fotografano una situazione relativa alla gestione dei rifiuti che come Legambiente conferma nel suo Report di Giugno 2016 ci pone come Regione agli ultimi scalini della raccolta differenziata ,e del vero recupero e riutilizzo , dietro Regioni classiche che come la Campania hanno fatto per anni dell’abbandono dei rifiuti la norma , lontano anni luce dalla Regione Veneto , mettendoci però in vetta alle statistiche come produzione pro capite di rifiuti , in sostanza siamo i maggiori produttori in Italia di rifiuti , tra i peggiori in assoluto nel recupero con la differenziata , ed abbiamo un elevatissimo numero di inceneritori di rifiuti con i relativi danni alla salute dimostrati dagli studi di tutto il mondo e anche parzialmente dallo studio Moniter. .Analizzando invece le problematiche relative alla raccolta differenziata nel Comune di Castelvetro emerge innanzitutto che il 50 % della differenziata altro non sono che le potature degli alberi ,e diventa difficile far pensare che 1441 ton / anno di sfalci possano essere rappresentativi dell’educazione civica e decantate come virtuosismo. Se a queste aggiungiamo le 440 ton di multimateriale , di dubbio recupero con coefficienti di non recuperabilità per ogni singola materia elevati , su un totale di 3000 tonnellate ne restano probabilmente forse meno di 1000 , che dovrebbero giustificare i quasi 500.000 euro alla voce di spesa differenziata , senza lasciar intravedere minimamente quello che invece è il recupero vero e proprio che ANCI CONAI citano , cioè le migliaia di euro che dovrebbero rientrare nelle tasche dei cittadini , come minor spesa e quindi minor tariffazione ,ad es quei 6,7 Kg di vetro recuperato /ab a Castelvetro sono pagati 5 euro /ton o 43 E /ton , diventano bottiglie ex novo ,hanno portato ritorni economici nelle tasche dei cittadini , come cita ANCI CONAI ; 70000 euro per un comune di 10000 ab solo per il vetro , questi sono i dati che non compaiono in tutta la filiera dei rifiuti , e che andremo a cercare di comprendere nella prossima puntata facendoci assistere da esperti in materia . Ma non solo, quando il database ORSO del Comune di Castelvetro è vuoto alla voce riportata di seguito , “Dettaglio (in Euro) di costi ed eventuali ricavi relativi al ciclo delle singole R.D.” per 34 pagine , cioè oltre la metà dell’intero programma ORSO ,ed ogni singola voce non ha un corrispettivo di risparmio a fianco ,rende vano tutto il meccanismo costruito ed elaborato dal rapporto ANCI – CONAI con il contratto quinquennale, nel quale sono elencati tutti i vantaggi del cittadino ad eseguire la raccolta differenziata relativa ai centri di recupero del consorzio rispettivo . 1.b) CGD Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata Totale costi 1.b (CRD+CTR) Comune di Castelvetro anno 2015 465'120 € Forse come primo impegno dovrebbe esserci proprio quello di rendere trasparente la gestione dei rifiuti, e il database orso dovrebbe essere di libero accesso a tutti in modo che ogni singolo cittadino si possa fare da casa sua le dovute considerazioni visto che paga lautamente per questo servizio ora estremamente lacunoso, per non dire di peggio .
Castelvetro5stelle
p.s.
dati con leggera probabiltà di errore in quanto alcuni non chiari