Un intreccio fra pubblico e privato che dura dal 1999. Una storia molto complessa, piena di informazioni e domande. Cerchiamo di riassumerla. A Sant’Eusebio è presente un lotto agricolo di ben 167.000 mq. e la maggior parte di esso è di proprietà della fondazione Simonini. All’interno della stessa si sono seduti gli ultimi 3 sindaci di Castelvetro (Maleti, Montanari e Franceschini) ricoprendo quindi doppio ruolo di consigliere della fondazione e amministratore pubblico in grado di promuovere varianti edilizie. Conflitto di interessi? Convergenza di interessi? Lasciamo giudicare a voi ma in questi anni i Sindaci e i consigli comunali hanno regolarmente approvato delle delibere che hanno trasformato il terreno da agricolo a edificabile. Nel 2006, gli oneri di urbanizzazione prevedevano una cessione al Comune di Castelvetro di un 35% del terreno pari a 58.450 m2, 100.000 euro e un ulteriore lotto di 696 mq, ma il comune non incassò nulla. Nel 2008 il geometra Alberti presentò una nuova proposta di convenzione che venne poi stipulata: prevedeva la rinuncia agli oneri del 2006 in cambio di un lotto di 5.500 mq. Con delibera 57/2008 l’amministrazione comunale inspiegabilmente (??) approva la rinuncia a tutto vantaggio della fondazione e dei suoi membri. 53.646 m2 pari al 90% dei terreni ai quali aveva diritto. Perché? Sempre nel 2008, il presidente della Fondazione Simonini, Pietro Angelo Saltini, dichiara sulle carte della convenzione di poter rappresentare legalmente la fondazione e nel 2011 presso lo studio notarile del notaio Cariani dichiara che la fondazione è iscritta al n.447 del registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Modena. (Nota: IL PREFETTO LO SMENTISCE nel Giugno 2015: la Fondazione Simonini è stata iscritta al Registro delle Persone Giuridiche presso il Tribunale di Modena solamente dal 21 maggio 2014. Prima di quella data, non risultava iscritta ad alcun registro, quindi attenzione a quello che leggerete dopo) Nel 2011, (tramite il suo geometra) il Sindaco-Consigliere della fondazione firma la convenzione che prevede l’urbanizzazione primaria del lotto di Sant’Eusebio, tramite gara pubblica: il valore è di 5 milioni di euro. Nasce la “Consortile Sant’Eusebio” per urbanizzare il lotto: uno dei soci principali è la stessa della fondazione Simonini. Nel 2012 il Sindaco modifica la convenzione firmata 7 mesi prima e successivamente, SENZA BANDO DI GARA e con la partecipazione (anche) del Presidente Saltini, AFFIDANO L’URBANIZZAZIONE direttamente alla Consortile, cioè A LORO STESSI. Maggio 2015: il Sindaco Franceschini, ora dentro alla Fondazione Simonini, dichiara in consiglio comunale: “.. non riteniamo sussistere conflitti di interesse in loc. S Eusebio… il Sindaco persegue finalità di pubblico interesse… mi pare sia abbastanza naturale che un soggetto attuatore ci debba essere all’interno di una urbanizzazione , un soggetto attuatore e anche un venditore , e anche un progettista, quindi non vedo niente di contraddittorio o sospetto in tutta questa vicenda…” (leggi delibera 34). Tutto questo, con buona pace di anziani bisognosi e del comune di Castelvetro che ancora non ha incassato nulla. I gettoni di presenza ai consiglieri della fondazione pare siano stati distribuiti eccome e la lottizzazione va avanti. Questo teatrino ha retto troppo a lungo. Abbiamo denunciato l’accaduto all’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) e alla Corte dei conti. La Regione informa il Comune che la guardia di Finanza ha aperto un procedimento con l’ufficio tributario in merito alla fondazione Simonini Adolfo sulla base di oggettivi riscontri ai nostri esposti. La Regione conclude il suo protocollo ribadendo che il Sindaco in veste di componente del C.d.A della fondazione ha il dovere di ASTENERSI dal voto nelle deliberazioni che riguardano in via diretta o indiretta interessi del Comune confliggenti con interessi della Fondazione, cosa che fino a quel momento non è puntualmente avvenuta. Le domande appaio legittime: può il Comune anteporre gli interessi di privati al proprio mandato istituzionale? Perché le amministrazioni non hanno incassato il dovuto quando potevano farlo, favorendo di fatto una fondazione che tutto fa meno quello per cui è nata (aiutare anziani e indigenti)? Perché le amministrazioni hanno rinunciato a tanto? Perché i Sindaci hanno ricoperto il doppio ruolo? Si può parlare di conflitto di interessi? Continuiamo a indagare. Queste domande avranno delle risposte.
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