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È questo il ruolo del Comune con le fasce deboli?

Tutto comincia con un articolo di Giugno 2013 sul blog di Andrea Patrinieri , Amare Vignola , che gentilmente dopo le lotte con il comitato no Inalca , mi ospitava nelle mie riflessioni da principiante in merito allo sviluppo del territorio .

Il primo articolo riguardava proprio l’Hospice , i dubbi sollevati in merito alla progettazione di una casa per malati terminali in quel di Solignano a 300 metri da un allevamento di 1000 scrofe , a 600 dalla SAPI a 800 da 15 AIA di trattamento rifiuti ceramici etcc .

I dubbi ingenui di allora erano riferiti soprattutto alla locazione dell’Hospice, alla donazione del terreno e alla procedura non consona per un Comune a mio avviso nella gestione di tale importante attività encomiabile.

Questo continuo susseguirsi di comunicati stampa di allora mi aveva fatto pensare ad una urgenza impellente , ad un desiderio sfrenato di arrivare alla realizzazione del progetto in tempi brevi ,alla voglia di essere promotori di un sensibile aiuto a questa fascia debole che è al tramonto della vita e che deve uscirne con la maggior dignità possibile , era logico pensare a Levizzano , Castelvetro , Puianello, colline dolci alberate e non Solignano ,luogo devastato dall’industria e possiamo dire anche ora abbandonato ad una destinazione produttiva devastante .

Leggevo per la prima volta nei vari comunicati stampa che la Fondazione Simonini Adolfo era titolata alla realizzazione di questo progetto e veniva presentata come l’ideale supporto alla realizzazione dell’Hospice in quanto era per statuto deputata all’assistenza agli anziani e di conseguenza i malati terminali erano da ascriversi a questa tipologia assistenziale.

Fu così che seguendo i normali canali provinciali e regionali dell’associazionismo cominciai a chiedere agli enti preposti , visto che la Fondazione non rispondeva ed il Sindaco affermava che la fondazione potrebbe anche decidere di non rispondere , tutta la documentazione in possesso, a Prefettura e Regione.

Si arrivò un anno dopo a delineare che la Fondazione Simonini Adolfo non era iscritta al Registro Regionale delle persone giuridiche riconosciute , il suo stesso Presidente sul resto del carlino dichiarò che non si era ottemperato per mancanza di liquidità allo statuto per ben 15 anni , e solo in seguito a lotte mediatiche si arrivò alla iscrizione

Regionale il 21 Maggio 2014 , 4 giorni prima delle elezioni , da notare che però nel CDA

della Fondazione hanno seduto in 15 anni 3 Sindaci che non si sono accorti della inottemperanza allo statuto( forse meno colpevole l’ultimo ).

Ma con una delibera di Aprile 2014 ,che aveva come allegato una relazione intestata e prodotta dall’Associazione Tacconi si comprese che il progetto Hospice o Centro per la Salute , e campo per disabili , trasformato in centro per sport minori , era stato partorito da questa Associazione che solitamente si occupa di ipovedenti e quindi anche lei delle fasce più deboli , promotrice di analogo progetto in quel Comune di Rovigo nel 2013 -2014, poi commissariato per altri motivi , nel quale si cita il Comune di Castelvetro

( progetto for all ).

Quindi il Comune si faceva portatore anche in questo caso di un sacrosanto diritto delle fasce più sfortunate, aiutarle nella motricità con una struttura adeguata , ma il contesto era la zona ex Flaviker, ceramica abbattuta ed isolata in aperta collina, per fare posto ad abitazioni civili , realizzando una variante al parco fluviale.

In sostanza i due Enti Fondazione Simonini e Associazione Tacconi erano legati nello stesso progetto da tutti i comunicati stampa dell’allora Sindaco , il volontariato per le fasce deboli della società e il Comune che faceva da garante e portatore del progetto per la sua realizzazione .

Il progetto nella sua totalità era patrocinato da una somma ipotetica di 5 milioni di euro che avrebbero dovuto arrivare dagli americani veterans , associazione a me certamente sconosciuta fino ad allora , che avrebbe patrocinato con uno stato di avanzamento lavori, SAL , le opere in questione .

L’attuale amministrazione di Castelvetro, per bocca del suo Sindaco, ha ritenuto con comunicati a mezzo stampa di abbandonare l’idea sia dell’Hospice che del campo per sport minori ritenendo lacunoso il progetto , come affermato dall’attuale Sindaco ad una mia interrogazione in consiglio comunale in inizio estate , dopo aver interpellato la Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola in merito , senza averne avuto risposta .

La ciliegina fu l’annullamento della delibera con la quale il Comune regalava mille euro, quisquiglia , alla Associazione Tacconi in aprile 2014 , poi dopo la mia richiesta del codice fiscale al Comune della stessa , il nuovo Sindaco fece una delibera di annullamento della precedente , e cancellò quindi i mille euro, vantandosi poi in consiglio comunale di essere stato il promotore di questa medaglia da appuntarsi al petto .

Ma a questo punto sorge spontaneo un dubbio in merito , dato che si parla delle fasce più disagiate , gli ipovedenti , i portatori di handicap , gli anziani soli , i malati terminali, tutte categorie che abbisognano di amore e cura , di conforto e carezze , sono invece stati inseriti in progetti nei quali le strutture di riferimento , portatrici del progetto , si appoggiavano ad un benefattore americano , oppure non erano iscritte al registro regionale con il riconoscimento avvenuto poi a Maggio 2014 e non avevano per 14 anni ottemperato allo statuto , con benefattori industriali del mattone di cui non si citava il nome e rimasti sempre nel segreto , questa la cosa ridicola a Castelvetro : l’edilizia segreta.

Se tutto questo avviene senza che vi sia la presenza del Comune , potrebbe anche essere accettabile in quanto il mondo dell’associazionismo è vario e variegato , quindi non è un caso che l’Ufficio delle Entrate metta nel mirino proprio l’associazionismo , vedi Aemilia , Octopus a Reggio E , ma se il garante , promotore , relatore , cercatore degli sponsor , dei progettisti , delle imprese edili è il Comune, allora cambia tutto .

È proprio il ruolo del Comune che stride in questo , perché il Comune è garante nei confronti dei cittadini della moralità assoluta nei confronti dei più disagiati , ed invece in sede di Consiglio Comunale ha richiesto a fine 2013 un voto di parere al fine di poter girare il parere all’interessato ,senza farne il nome, al fine di avere poi un consenso nella eventuale elargizione del denaro .

Questo rapporto stride enormemente con quello che è invece l’obiettivo primario , l’aiuto alle categorie più sfortunate .

L’immagine che scaturisce da questo attivismo comunale nei confronti delle fasce più deboli resta però sempre il legame con l’edilizia , cerco di spiegarmi , il progetto iniziale dell’Hospice era legato alla realizzazione dello stabile con terreno donato dal Comune, ed imprese edili disposte a realizzarlo già contattate ma che nessuno conosce se non i diretti interessati , ma che con poca fantasia immaginiamo.

Il campo per disabili , poi per sport minori etc , vedeva la realizzazione degli impianti in zona ex Flaviker, con palazzina , spogliatoi , uffici , campo etc, anche in questo caso in consiglio comunale fu portato l’ok degli ignoti costruttori a voce, senza poterne fare il nome .La fondazione Simonini , vede ora nella realizzazione del comparto S Eusebio ,la trasformazione di gran parte dei propri terreni da agricoli in edificabili industriali, e l’edilizia gioca il ruolo predominante ,non avendo fino al 21 Maggio 2014 ottemperato alle leggi dello Stato per quanto riguarda l’iscrizione regionale e non avendo rispettato lo statuto nei 14 anni precedenti con il Sindaco che doveva essere il garante di questo, anziani , borse di studio , e preghiere , ma che probabilmente nonostante fosse retribuito lautamente non aveva ricoperto il ruolo in maniera esaustiva .

Insomma ,una brutta storia con molte ombre e poche luci , nella quale si sono analizzati progetti timidamente ,e si sono visti tutti naufragare e cancellare quando si affrontava l’aspetto della trasparenza, ma che inizialmente avevano capitali avvolti in una nuvola misteriosa .

Certamente il Comune non pare aver esercitato il ruolo di organo super partes , di garante , di supervisore , ma pare più essere stato parte attiva in un rapporto con l’edilizia associata alla realizzazione degli immobili, giocando un rapporto opaco con i cittadini quando si chiedeva chi realmente donava questi milioni , chi costruiva , chi c’era dietro queste scelte che sembravano più scelte affrettate e illogiche dettate da fattori esterni, che scelte maturate dentro un consiglio comunale, o ergendo un muro , il precedente Sindaco , quando si chiedevano spiegazioni o chiarimenti in merito alla fondazione che allora era un oggetto sconosciuto .

In conclusione gli Anziani fino al 21 Maggio 2014 non hanno ricevuto dalla milionaria Fondazione Simonini gli aiuti che i testatari avevano inserito nello statuto , i malati terminali non avranno un Hospice a Solignano ,e questo è certamente giusto per la locazione , i portatori di Handicap non andranno in pista di atletica nella zona ex Ceramica e degli americani veterans non si sa più nulla .

Forse l’unica cosa che è stata realizzata è l’iscrizione della fondazione dopo 15 anni al registro regionale , ed ora lo scopo e il patrimonio , ma soprattutto lo scopo, potrà essere attentamente valutato.

Una brutta pagina per Castelvetro .

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