Commissioni Ambiente e Territorio congiunte in Unione del 14 Maggio 2015
Una riflessione sulla serata trascorsa del 14 Maggio è d’obbligo in quanto la nuova iniziativa lodevole del Consiglio dell’Unione si scontra con una realtà impreparata alla dialettica e soprattutto alla trasparenza .
Veniamo da una serata , quella del 12 Maggio 2015 nella quale , a Spilamberto sul tema Serre , si è sfiorata la rissa. Per la prima volta infatti un Sindaco ha chiesto alle “Istituzioni”, lodevolmente , di rispondere ai cittadini e fare chiarezza, in merito ad un impianto di nuova costruzione , dialogando con gli stessi.
Veniamo altresì da una esperienza opposta , quella di Castelvetro, nella quale in Marzo 2012 l’allora Sindaco decise che la trasparenza massima era una Commissione Consiliare senza diritto di parola dei cittadini sul tema caldo del progetto Inalca.
Per ultimo veniamo da un Consiglio dell’Unione nel quale proprio in Maggio 2015 si è votato, dopo acceso dibattito , un punto all’odg importantissimo , ed approvato all’unanimità in materia di trasparenza ambientale , sollecitando le istituzioni ad essere presenti qualora associazioni e comitati lo richiedano per informare i cittadini .
La strada intrapresa quindi dall’Unione appare quella logica dell’informare , dialogare , mettere a conoscenza per potere poi scegliere e decidere .
Appare logico che da una serata come questa con tema dissesto , i rappresentanti delle Commissioni Ambiente e Territorio devono ricavarne dei dati divisi per Comune in modo da poter poi successivamente decidere nei propri ambiti territoriali.
Vuole solo essere una critica costruttiva e non degenerativa , in quanto lo strumento utilizzato appare valido ma deve essere fatto funzionare , quindi in gergo : Rodato ..
Si potrebbe suggerire :
la qualifica dei relatori per tema specifico deve essere elevata
occorre avere dati precisi per Comune
occorre conoscere l’entità economica degli investimenti per territorio
occorre avere le mappe precise del dissesto per territorio attualizzate
occorre sapere se siamo in emergenza o in routine
occorre separare le problematiche di montagna o collina con la pianura
devono essere chiare le scelte strategiche degli enti
occorre conoscere le sovrapposizioni di competenza negli enti, per tagliare i rami secchi
Questi sopraelencati vogliono essere solo suggerimenti da aggiungere per fornire poi strumenti di lavoro ai Consiglieri.
Cosa si è intravisto in questo primo tentativo , come la sera del 12 a Spilamberto , che le decisioni assunte all’interno di organi CHIUSI , non abituati alla dialettica , che per anni hanno risposto solo ai loro SUPERIORI, in un mondo a sé stante , si trovano ad essere smarriti quando vengono messi di fronte a cittadini che spesso sono ingegneri , agronomi , geologi , con grande preparazione culturale o specifica in materia .
Lo smarrimento aumenta quando si comprende che le scelte decisionali sono state e lo sono tuttora affidate ad uffici che non fanno della preparazione il cardine massimo delle scelte , ma piuttosto la preparazione è finalizzata al non aver problemi legali nella scelta da adottare.
Lo dimostra il fatto che spesso quando comitati di cittadini si organizzano con tecnici nel territorio , il progetto che aveva ricevuto un parere preventivo di massima , positivo, dalle strutture preposte viene poi bocciato miseramente per varie incompatibilità ambientali o legislative .
Benissimo quindi l’azione intrapresa , complimenti al nuovo corso dell’Unione ma occorre migliorare la comunicazione con un approccio diverso nella realizzazione degli incontri. Questi sono forse i primi passi verso un timido cambiamento del rapporto cittadino /istituzioni.
Castelvetro5stelle