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Voucher, forse chiediamo troppo ?


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  • “Pronto …. Mi chiamo Rossi …. Parlo col comune ? Io starei cercando un lavoro …. Mi hanno detto che con i voucher il comune di Castelvetro potrebbe pagare alcuni lavori stagionali sul territorio … “

  • “Mi dispiace signor Rossi, ma la mozione a cui si riferisce, è stata bocciata da questa amministrazione e quindi deve rivolgersi al centro per l’impiego”

  • “Si lo so, ma io ci sono già stato, sono nelle liste di mobilità; ho 32 anni, una moglie ed un figlio piccolo; non riesco a tirare avanti; avevo sentito parlare di questa proposta … come mai è stata bocciata ?”

  • “Non lo so Signor Rossi, ma purtroppo non posso fare nulla per lei “

  • “Sarebbe stata una buona cosa per me, una questione di dignità ed avrebbe potuto tamponare una situazione difficile ..”

  • “Capisco il suo punto di vista … ma non posso farci niente … la saluto … “

La Premessa:

Il Italia il lavoro avrebbe dovuto avere una tutela primaria in base alla Costituzione ed a tutti gli articoli in cui viene giustamente menzionato, eppure la realtà dei fatti parla di tutt’altro; lavoro sempre più precarizzato, con meno tutele, bistrattato e , nella maggior parte dei casi, inadeguatamente remunerato.

Eppure ognuno di noi, soprattutto in questi anni di crisi senza fine, ne sente l’importanza e cerca di trovare spiegazioni ed alternative ad una mancanza che può farsi sentire pesante e mettere a dura prova tutto lo strato sociale medio e medio basso fino ad arrivare alla completa povertà di fatto.

Il modello più volte ripreso dalla nostra Costituzione parla di una società in cui il lavoro avrebbe dovuto essere un mezzo per consentire a tutti i cittadini un sostentamento degno dell’essere umano ed una vita dignitosa .

Purtroppo la realtà dei fatti ci porta ad incamerare un’ulteriore sconfitta di questi sani valori constatando che in Italia il 10% dei cittadini detiene l’80% delle rendite , la disoccupazione generale è al 12,7% e quella giovanile si aggira sul 42,6%; dati sconfortanti che diventano tragici al pensiero che l’occupazione giovanile è solo al 14,6% dell’intera forza lavoro.

La Proposta :

Per questo abbiamo pensato di proporre soluzioni che anche in un comune di 11.000 anime possano dare delle risposte adeguate alla realta' del nostro territorio con soluzioni realizzabili in breve tempo.

Sia chiaro che probabilmente solo una riduzione dell’orario di lavoro ed una diminuzione della tassazione sul lavoro dipendente, potrebbe consentire di alzare questi dati ; lavorare meno ma lavorare tutti, sembra uno slogan oramai passato ma mai come ora attuale, in controtendenza con il pensiero di questo governo e di quello Monti che hanno cercato di precarizzarlo e svenderlo al miglior offerente.

Ebbene, dicevamo, nel nostro piccolo abbiamo cercato di proporre una soluzione , a nostro avviso , attuabile proponendo al voto del Consiglio Comunale l' uso di voucher per i molteplici lavori stagionali che il comune gestisce, quali taglio erba, pulizia dei parchi, predisposizione eventi, ecc.. , in base ad una graduatoria riferita alla situazione sociale del richiedente.

L’ obbiettivo principale, oltre all’aiuto economico, avrebbe dovuto essere anche lo stimolo all’autodeterminazione della persona in una prospettiva di recupero e reintegrazione sociale che la mancanza di lavoro rende emarginante ed indegno.

In pratica la proposta prevedeva una graduatoria comunale ( con parametri tipo la dichiarazione ISEE, i carichi famigliari, nuclei mono genitoriali, presenza di adulti con invalidità, gli anni di disoccupazione , le proprie specializzazioni ecc.. ), da cui i servizi comunali avrebbero attinto forza lavoro sia in occasioni di urgenze, che per lavori stagionali già previsti o addirittura gare d’appalto assegnate a ditte esterne. Tutto ciò avrebbe potuto rendere un risparmio in termine fiscale e nel contempo migliorare una prontezza di intervento spesso causa di spese incontrollate.

Le attività avrebbero potuto variare dalla custodia del verde pubblico, dei parchi, dei bagni pubblici, piccole manutenzioni degli edifici pubblici e scuole, realizzazioni di allestimenti per fiere ed eventi .

Nel contempo il ricorso al lavoro accessorio avrebbe cosi consentito di retribuire somme non superiori ai 5.000 euro per anno solare ( 3.000 per chi percepisce ammortizzatori sociali), tramite il compenso dei buoni, detti anche voucher, la cui caratteristica principale è di avere una quota fissa di guadagno netto, assicurazione e spese di servizio ripartititi in questo modo; ogni 10 euro di voucher è comprensivo di contributi INPS al 13%, copertura INAIL al 7% e spese di servizio al 5%.

Facendola breve ogni ora di lavoro sarebbe stata retribuita con un voucher di 10 euro come valore nominale, che il lavoratore avrebbe potuto scambiare in posta per un valore netto di 7,50 euro.

Oltre a ciò si aggiunga anche che l’uso dei voucher risulta molto agevole per il committente ( comune ) che sarebbe tenuto solo alla comunicazione preventiva all’INAIL .

Ecco dunque una proposta realizzabile senza troppe difficoltà, una proposta che avrebbe potuto agire anche nell’interesse di cittadini in difficoltà, sicuramente temporanea, ma utile al momento; bastava volerlo con la stessa passione con cui l’avevamo progettata e con cui ci era stata suggerita dai nostri cittadini.

Le ragioni del NO :

Durante la votazione il sindaco ha giustificato il suo voto contrario spiegando che esisteva già una delibera simile sull’Unione Terre di Castelli, ma soprattutto adducendo che in materia di personale il Comune non poteva fare nulla perché risulta avere le mani legate a causa del patto di stabilità . Inoltre ha affermato di “essere contrario ad un abuso di questo sistema di “economia di guerra” che è l’esatto contrario della stabilizzazione … creando precarietà quando proprio non ce ne sarebbe bisogno”.

Il nostro sgomento :

Alla rigidita' del famigerato Patto di Stabilita' le opposizioni hanno suggerito la possibilita' di dare in gestione i voucher a una societa' o associazione 100% del comune, ma il suggerimento e' caduto nel vuoto.

In merito all'economia di guerra ..siamo perplessi in quanto consapevoli che chi e' senza lavoro sta gia' combattendo una guerra tutti i giorni e questa nostra poteva essere un modo per affievolire gli effetti devastanti dati da questa condizione.

Inoltre, col senno di poi, dopo le letture dei decreti attuativi del Jobs-Act approvati dal governo PD (stesso partito della nostra maggioranza) , sarebbe interessante capire cosa ne pensa oggi il sindaco della precarietà creata da questo provvedimento altrimenti chiamato “a tutele crescenti” che paradossalmente tende a far crescere proprio la precarizzazione.

Alla fine della votazione duole rendicontare che i voti favorevoli saranno 4 ( i tre consiglieri M5S Monfredini, Gianaroli e Bergonzini più la consigliera Nocetti ), 1 astenuto ( Montanari ) e 12 contrari ( Franceschini, Amorotti, Bertoni, Poli, Mantovani, Mezzaqui, Franchini, Cuoghi, Moranda, Campana, Amico, Maestri ) .

A tutti i cittadini in difficoltà consigliamo di rivolgersi in comune per raccontare la propria guerra quotidiana …. unico modo forse per riportare alla cruda realta' il PD Castelvetrese.


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