Immaginiamo di avere due obiettivi , il primo acquisire o mantenere il consenso , il secondo permettere a qualsiasi imprenditore di realizzare un impianto anche ad altissimo rischio ambientale .
In molti luoghi ormai stanno proliferando quelli che il nostro Presidente del Consiglio ha definito i comitatini , manifestazioni ormai croniche di sindromi patologiche legate alla volontà di erigere ovunque qualsiasi struttura che possa portare utili a ristrette cerchie di persone con spesso soldi pubblici , e che trovano ostacoli solo in brava gente che la sera dopo il lavoro si lava la faccia per sedersi attorno ad un tavolo pensando a difendere quel poco che è rimasto del territorio, il comitato appunto ..
La strategia solitamente verte sulla infiltrazione all’interno del comitato di uno o più persone che hanno il compito di introdursi direttamente nel direttivo del comitato stesso o agiscono nell’ombra individuando le persone che solitamente sono le maggiormente influenzabili , ed hanno come obiettivo finale quello di abbattere il potere decisionale del motore del comitato stesso , in pratica si cerca di farlo grippare.
Fondamentale risulta la fiducia da ottenere in base alla lotta contro l’ipotetico impianto ,finalizzata all’ottenimento delle chiavi di accesso dei siti web.
Gli obiettivi sono sempre due , in un giuoco di equilibrio costante estremamente lungimirante e perfido , astuto e quasi machiavellico, da un lato mantenere il consenso elettorale dall’altro permettere la realizzazione delle opere .
Spesso accade che lo stesso imprenditore realizza con modico costo un comitato lui stesso per paventare dei propri diritti lesi , facendo leva sulla folla spesso dipendente economicamente dall’azienda .
Quasi sempre si ha a che fare non con sprovveduti , ma con intellettuali fini e capaci in grado di manipolare il consenso ottenendo entrambi gli obiettivi , da un lato il consenso elettorale , quello più importante , dall’altro convincere la folla che nulla era possibile fare e che tutte le norme sono state osservate anche realizzando l’opera contestata.
Per ottenere i due scopi contemporaneamente occorre agire sui due livelli , in una strategia collaudata che riesce sempre a dare i suoi frutti.
Se il comitato raccoglie migliaia di firme di cittadini che detestano la scelta di approvare una tecnologia ad esempio classificata insalubre o pericolosa e nociva dai regolamenti regionali, è logico supporre che tale sommovimento di cittadini possa fare perdere credibilità alla stessa amministrazione.
La delegittimazione del comitato è da escludere in quanto nasce con obiettivi spesso sani e fatto a volte di esperti veri in materia che possono realmente smontare l’impianto progettuale fin dalla base legislativa .
La scelta strategica si rivolge quindi prima alla infiltrazione nel comitato , struttura spesso ingenua e fatto di lotta , banchetti , ideali , volontariato puro , senza matrici ideologiche , e quindi il terreno ideale per manovrare un direttivo , con manovratori che identificano all’interno del comitato il motore dello stesso e i punti deboli , ad esempio il sospetto di politicizzazione dello stesso .
La delegittimazione avviene quindi dal suo interno , facendo presupporre oscuri giochi di potere , finalità aberranti con il fine di fare arrestare il lavoro fin qui intrapreso ,per ottenere il risultato di arrestare la macchina intellettuale lasciando i banchetti sulla piazza o anzi partecipando anche agli stessi .
Gli infiltrati hanno il compito anche di intervenire direttamente nei dibattiti prendendo posizioni chiare a supporto della lotta dei cittadini ,attaccando l’impianto ma identificandosi sempre con la stessa matrice politica dell’Amministrazione che dovrà dare il consenso, quindi lasciando il dialogo all’interno dello schieramento politico unico .
La stessa tecnica può essere associata anche a quella di impedire che nello stesso territorio si possano formare altri comitati indipendenti e non controllabili , in questo caso si utilizza sempre il primo originale il quale emetterà diffide o minacce ad altri che volessero sorgere sul territorio al fine di avere una garanzia .
In conclusione l’obiettivo primario è sempre quello di realizzare l’impianto in quanto l’imprenditore spesso finanzia il partito e riceve finanziamenti da Regione e UE e traghettatori dei finanziamenti comunitari sono proprio i politici che dovrebbero opporsi al progetto ,e ricevono dallo stesso i finanziamenti per la campagna elettorale , quindi impossibile a verificarsi , dall’altro lato non perdere il consenso e quindi essere parte integrante del comitato con il fine di decretarne la sconfitta , mantenendo il consenso elettorale facendo passare il tutto come estrema ratio , e dimostrando alla popolazione che l’Amministrazione con suoi uomini nel comitato si sono opposti al progetto ma nulla hanno potuto .
L’obiettivo finale è : progetto realizzato e comitato sconfitto con consenso elettorale integro o accresciuto .
Ma chi perde realmente sono i cittadini tutti .